IL POPOLO lettore ricorderà che hanno finito con l'ac<:ettare la parte loro assegnata di carnefici degli anarchici. Abbiamo passato in rassegna le tre principali forme del socialismo italiano, interessante da studiare appunto per le sue varietà, in cui si ripetono gli aspetti del socialismo anglosassone, francese e russo. Ci resta ora da dire qualche parola sul socialismo considerato come movimento scientifico e delle sue aderenze alla politica. Nel suo aspetto scientifico il socialismo italiano si riallaccia da un lato alla tradizione francese, particolarmente al sansimonismo, che ha fatto numerosi proseliti tra i rivoluzionari italiani, e, attraverso Pisacane si riallaccia anche a Proudhon; d'altro lato esso ha adottato tutte le dottrine del positivisn10 moderno, di cui l'Italia ha un illustre rappresentante nella persona di M. R. Ardigò che uno dei troppi viaggiatori frettolosi ha preso per « un modesto professore d'un modestissimo liceo di provincia» 26 • Esso ha avuto, oltre la cerchia numerosa dei suoi propagandisti, anche rappresentanti e portavoce nella stessa borghesia, il suo filosofo in Giuseppe Ferrari, in P. Ellero il suo polemista 27 e tutta una pleiade di poeti: M. Rapisardi, L. Stecchetti (O. Guerrini), F. Fontana, d'Onofrio ecc. Si è anche affermato nella sociologia, e particolarmente in quella criminale, con Turati, Colajanni, Aldisio Sammito, de Mann1s, ecc. Il centro della letteratura socialista fu per un pezzo « La Plebe», « il piu vecchio giornale socialista italiano », quello che è vissuto piu a lungo, stampando anche opuscoli e libri. Scomparsa « La Plebe», ( 1884) gli opuscoli si pubblicarono presso le redazioni di altri giornali; i libri son diventati assai rari, a meno che non si tratti di quelli che confutano il socialismo. In politica ciò che piu si avvicina al socialismo è un discorso pronunciato dal Baccarini a S. Arcangelo (Romagna) nel 1886, in cui l'oratore proclamava la necessità di porre dei limiti « alla ricchezza accumulata» (maximum) e « al salario paga» (minimum). Tale formula, che sembrava dovesse essere il programma del partito liberale d'opposizione, cadde nel vuoto ed ora è dimenticata fors'anche dallo stesso autore di essa. Analogo successo ha avuto la legislazione sociale del Berti. La legge sugli scioperi presentata da quel ministro fu respinta come troppo reazionaria! Tempo fa è stata finalmente modifi26. DoRIN, La verità sull'Italia, p. 121. 27. Opere intitolate: Questione sociale e Tirannide borghese. Biblioteca Gino Bianco
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