F.S. Merlino - Questa è l'Italia

F. S. MERLINO maggio 1885) ci fu il primo congresso nazionale, con l'intervento di 17 delegazioni, notevole quella dei terrazzieri di Forli, il primo e piu riuscito tentativo di cooperazione dei socialisti italiani. Un tal successo non poteva andare impunito. Il 23 luglio 1885, il giornale « Il Fascio» comparve per la prima volta in Corte di Assise e subi una lieve condanna. Sopraggiunsero poi le elezioni generali del 1886 e il Partito Operaio iniziò una lotta a coltello con i democratici, che pretendevano di trascinarlo a rimorchio. Il Cavallotti attaccò vivacemente e ingiustificatamente i capi del Partito e il suo alter ego, l'editore Sonzogno, ne licenziò gli operai appartenenti alla sua azienda. Poco dopo, in seguito all'interpellanza del Cavallotti al ministro dell'Interno, I.a n1ano del Governo si appesanti su loro. Un bel giorno, anzi una brutta notte, lanciatogli contro !'interdetto, la sede del Partito di Milano, cosi come quelle di varie sezioni provinciali, fu perquisita e i capi arrestati e messi dentro e le chiavi sequestrate dalla Polizia. Il Partito fu sciolto in tutta Italia. Furono perfino condannati in pri1na istanza gli imputati di Milano, ma, nell'intervallo per l'appello, un'amnistia tagliò corto al processo e restitui la libertà ai condannati. Il Fascio subi ancora qualche sospensione; ma è sempre riapparso sulla breccia. Nel 1888 il Partito tenne il suo terzo congresso a Pavia: venne allora scelto un delegato al congresso dell'internazionale operaia di Londra che si svolse al finir di quell'anno. Un de/,egato solo del Partito Operaio Italiano assisteva l'anno scorso al Congresso possibilista di via Lancry. · In Romagna jl socialismo incominciò con un carattere violentemente rivoluzionario e Io conservò, soprattutto per opporsi ai Mazziniani, fino al 1881. La lotta fra le due fazioni (i monarchici erano allora soltanto un•infìma minoranza) fu vivissima e spesso feroce, cosi da assumere l'aspetto di una guerra di religione. Ci furono vittime dall'una e dall'altra parte e appena l'eco dolorosa dell'uccisione era spenta, le passioni si riaccendevano al processo, in cui spesso metà della popolazione si schierava contro l'altra -metà. Il governo, che si avvantaggiava di tali discordie, dapprincipio soffiò sul fuoco; poi inviò sul posto agenti zelanti e severi fino al fanatismo, col compito di domare quella popolazione ribelle. Ma l'arbitrio cui essi si abbandonavano sistematicamente non poteva che invelenire gli odi e intristire gli animi. I delitti piu audaci furono commessi contro le autorità, principalmente a Bologna, Biblioteca Gino Bianco

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