IL POPOLO cedente l'inchiesta sulla moralità delle classi superiori, l'aveva fatta precedere da analoghe ricerche, del pari semiufficiali, sulla condizione delle classi lavoratrici. Egli ci assicura, che a Napoli ci sono non meno di 200.000 persone agglomerate in veri canili, o che doi:mono per le strade, svegliandosi senza sapere come si arrangeranno, per saziare la loro fame durante il giorno 14 • Il loro pasto è di una sobrietà estrema: erba, frutta, castagne, maccheroni. La carne è cibo dei ricchi, perché ha un prezzo elevatissimo. « La plebe di Napoli, aggiunge il Carpi, è la piu laboriosa e la piu caritatevole che io conosca. È una popolazione mal conosciuta e calunniata.» Si, è una calunnia l'accusa di pigrizia contro un popolo fra i piu tormentati del mondo dal lavoro, è una vera bestemmia. La pigrizia del lazzarone, del facchino napoletano, che si vede, o piuttosto che si vedeva, sdraiato sulla banchina del Molo, è l'effetto delle fatiche eccessive cui si sottopone per alcune ore, dopo le quali egli cade letteralmente sfinito, e della estrema sobrietà del suo pasto, composto principalmente di frutta, perché, con una lira o due al giorno egli deve mantenere un'intera famiglia. « È sbrindellato, sporco, stende la mano » gridano scandalizzati e atterriti certi viaggiatori ben pasciuti; e poi, a Napoli tutto si fa, tutto è visibile, tutto è in mostra sulla strada, e non mancano di far dello spirito sulle miserie e le sofferenze del popolo. Il Dorin, uno di quei viaggiatori, non dice nulla però di quegli antri mortiferi, dei fondaci, dei bassi, (forse non ne ha neppur sospettato l'esistenza) in cui languiscono, spesso in una notte perpetua, numerose famiglie di poveri affamati, quando ancora son tanto fortunate da aver un buco in cui rifugiarsi la notte. Perché, oggi, Napoli viene sventrata nei suoi quartieri infetti, per costruire dei rioni borghesi e la popolazione povera è gettata letteralmente sul lastrico. Pertanto quei poveri, quegli uomini che vivono in simili condizioni, negazione stessa della -vita, sono buonissimi, pazienti, e sanno anche, talvolta, esser piu spirituali degli scrittori che parlano di loro con tanto sdegno. Si serbano, a malgrado di tutto. moralissimi, anche per chi li giudica con la misura della borghesia. Chi sfogli i volumi dell'Inchiesta Agraria, vi trova ad ogni pagina espressa la sorpresa dei commissarii davanti al grado di moralità ch'essi riscontrano nei 14. LEO~E CARPI, Delle colonie e dell'emigrazione degl'ltaliani a/l'estero, Milano, 1871, p. 126. 15 BibliotecaGino Bianco
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