F.S. Merlino - Questa è l'Italia

VI Il Popolo Il Lavollée, nel suo libro su « Le classi operaie in Europa», ci rappresenta come tollerabile 1 la condizione dell'operaio italiano. perché, dice, con salari modestissimi, arriva a procurare a sé e alla sua famiglia un vitto sufficiente e conforme ai suoi gusti sobrìi; e benché il suo alloggio sia deficiente e, spesso, egli sia afflitto dalla pellagra, ecc. egli gode della benevolenza di un padrone bonario. Questa è forse la situazione di un passato remoto. Già nell'Inchiesta Agraria. un'altra nota suona cosi: « i rapporti morali fra padroni e contadini cambiano: là dove c'erano confidenza e rispetto, son succedute avversione e sospetto 2 • » Quanto ai gusti sobrii, un gusto raffinato, a quanto pare, agrodolce, riservato ai contadini e ai poveri, in genere, come il nettare era riservato agli dei - questo gusto, bisogna nmfessarlo, è stato portato a una perfezione difficilmente superabile. {< Qui si muore di fame. scriveva lo Zerbi, deputato e pubblicista, nella « Nuova Antologia 3 » parlando della Calabria. Mi è stato detto di contadini vaganti nelle campagne in cerca di erbe per le loro donne, i quali dopo alcune settimane di quell'esistenza da capre, morirono fra atroci dolori; mi han parlato di fantolini rimasti senza latte, perché era mancato alla madre il nutrimento». In Lombardia si è constatato, che vi sono operai, i quali, per diversi giorni non avevano avuto altro cibo che crusca ed erbe. Altri, i cui figli erano malati, andavano cercando nei mucchi delle immondizie ossa di pollo 1. II, p. 487. 2. Inchiesta agraria, vol. 1x fase. 1, p. 449 e passim. 3. La Miseria di Napoli, 1879, p. 745. BibliotecaGinoBianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==