F.S. Merlino - Questa è l'Italia

LA BORGHESIA 193 riscono i guadagni sicuri dell'usura al rischio di imprese utili; una miriade d'interrnediarii, di sensali, di accaparratori, di monopolizzatori, .che coprono il paese come un esercito di cavallette; attaccati alla greppia dello Stato, delle provincie e dei comuni; di burocrati schiavi del meccanismo e tanto piu arroganti col pubblico, quanto piu sono servili verso il potere, di borsisti, di banchieri, di fondatori di società commerciali che pescan nel torbido; di militari bellimbusti insolenti con i privati cittadini, capaci di sacrificare la vita dei soldati alla piu feroce e alla piu stupida disciplina e pronti a comandare il fuoco sulle popolazioni affamate e inermi; di politici incalliti negli intrighi di partito e versatissimi nella scienza occulta delle urne. Cosi è composta la nostra classe dirigente; questo è il fior fiore della nazione a cui son affidati le nostre libertà, i nostro destini, le nostre vite. La morale di questa borghesia si esprime col motto di Brenna: pensiamo a far quattrini. Gli usurai, un tempo spregiati, son venuti in onore; e i giornali han fatto gli elogi funebri dei Prattico, dei Buonocore e d'altri individui della stessa pasta. La borghesia predica al popolo la religione della rassegnazione. mentre essa professa quella dell'oro. È piu avara del suo patrimonio che del suo sangue; perdona piuttosto a chi porta via la vita al suo prossimo, che a chi le prende la borsa. Recentemente un dramma ·della gelosia si svolgeva a Roma in una casa borghese: un marito uccideva la moglie e feriva gravemente colui che sospettava ne fosse l'amante. I giornali ebbero solo approvazione per l'assassino, ipocrita indignazione verso le vittime. « Non si può, scriveva la Tribuna, riprovare il Bertini, il marito, perché egli è il solo responsabile della salvaguardia del suo onore e a lui toccava la scelta del castigo da infliggere a colui che voleva offenderlo. « Ammirate la morale borghese quale si manifesta in queste righe: la donna proprietà sacra e inviolabile del marito, il quale è legislatore, giudice e carnefice domestico, l'amore obbligatorio fra coniugi, l'onore riparabile a colpi di coltello e di rivoltella, la vendetta assunta a dovere ...; morale vecchia, predicata da cattedre moderne! E non fu una opinione privata o che si manifestasse solo attraverso la stampa. Crispi stesso la sosteneva: è detto tutto. Il Procuratore del re di Lucera, nel suo discorso inaugurale dell'anno 1889, cita anche il caso di un marito, che ·aveva fatto assassinare l'amante di sua moglie. I giurati lo assolsero; u Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==