F.S. Merlino - Questa è l'Italia

18.2 F. S. MERLINO una mezza dozzina circa di persone, è rappresentata dai gabellotti. Sono quasi tutti persone jnfluenti, che sfruttano gli impieghi amministrativi, con numerose clientele elettorali. il che procura loro necessariamente la protezione del deputato insieme a cui formano la classe politica ». E l' Alongi descrive « quei messeri, che dai monti scendono ai loro feudi, seguiti da una mezza dozzina di campieri (guardie campestri), tutti a cavallo, calzati di gambali e, il fucile sulle ginocchia, entrano in paese a galoppo sfrenato, come una banda armata. senza preoccuparsi se qualcuno cade sotto gli zoccoli delle loro cavalcature 20 • Il Gabellotto ha sempre in scuderia tre o quattro cavalli da coscia. Egli sceglie per guardiani uomini dall'aspetto selvaggio, violenti e che hanno già commesso qualche delitto. La vera, l'alta mafia è intangibile. Strumenti e vittime dell'alta mafia, Leone Nobili e altri briganti non esistono piu. Domani ci saranno nuovi strumenti e nuove vittime. Se si sfoQ:lia la ,., storia della Sicilia, mai si è trovato un brigante che non sia finito sulla forca o sotto le pallottole. A cominciare da Giangiorgio, impiccato nel 1582, per finire con Leone, ucciso nel 1877, tuti hanno fatto una triste fine. Nemmeno uno è morto impunito. L'alta mafia è sempre stata risparmiata da tutti i governi, a cominciare da quella di Don Arrigo di Guzman, conte di Olivares, per finire a quella del Nicotera 21 • Si è voluto cercare la camorra nelle prigioni, fra coloro che sono relegati nei bassifondi della società (quel che si chiama la « mala vita») e si è arrivati a scoperte semplicemente ridicole. Si è difatti preteso (e lo si è annunciato solennemente) che i camorristi, che prima del 1860 si chiamavano compagni, rispondono ·oggi agli appellativi piu dolci di fratelli, di zii e cugini; che la setta si chiama società o famiglia, che l'ammissione dei neofiti, su cui si sono intessute storie cavalleresche di duelli finiti con baci ecc., si dica « iniziare il lavoro », la buona o cattiva condotta « camicia pulita, o sporca». Si è preteso di riconoscere in ogni camer.ata -carceraria un camorrista (contarolo) incaricato di estorcere ai nuovi arrivati, con minaccie o barando al gioco, perfino gli abiti e di imporre loro un contratto chiamato « biancheria»; finalmente è stata annunciata con grande orchestra la fusione della camorra napo20. Op. cit., p. 33. 21. Lettera del Principe di Galati citata da TuRIELLO, Governo e governati, I, p. 112. Biblioteca Gino Bianco

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