F.S. Merlino - Questa è l'Italia

LA BORGHESIA 179 Non sempre è l'amore a fare del giovane calabrese dapprima un omicida, poi un brigante; spesso è il padrone, che ha rincarato l'affitto, lo ha sfrattato, lo ha bastonato; che ha sedotto sua sorella: ed egli, una sera ha spiato il passaggio del padrone su un sentiero montano e lo ha ucciso a colpi di accetta 14 • A Fondi, scrive lo Jorioz, molti divennero briganti in seguito alle vessazioni del Sindaco Amante. Il Sindaco di Traetto, sedicente liberale, colpiva col bastone per le strade i suoi avversari e vietava loro di uscire di casa la sera. L'usurpazione dei beni demaniali fu una delle cause principali del brigantaggio. I cafoni, diceva il generale Govone alla commissione d'inchiesta, vedono nel brigante colui che raddrizza i torti della società. E il Villari: ccNei paeselli dell'Italia meridionale, il medioevo si mescola alla civiltà moderna: solo che, invece del barone, è il borghese a far da tiranno 15 • Anche peggiore è la condizione degli umili, in quei paesi dove due famiglie si disputano la supremazia, o son divise da un vecchio rancore. La popolazione è costretta a sposare le loro ca~ e si vive in continuo pericolo, l'uno contro l'altro armato, oggetto di vendetta dell'una o dell'altra parte. Il Dotto De' Dauli parla di un paese, dove l'odio era cosi vivo e profondo. che i membri delle due famiglie rurali rincasavano prima del tramonto, per timore di venir assassinati. Egli aggiunge saggiamente che, se una tal forza di odii e di inimicizie fosse applicata al conseguimento di uno scopo onesto, potrebbe costituire fonte preziosa di benessere e di fortuna per tutto il paese; invece. ora, non c'è nulla di piu desolante dello spettacolo di quei paesi sporchi, fetidi, senza strade, sencezione, sono usciti dalla classe dei rurali, dei contadini. Né bisogna credere che tutti siano stati spinti al delitto da una ingiustizia o da una forza irresistibile; no: ve ne son di quelli che non erano né accusati, né ammoniti, né contumaci; ma stanchi, com'essi dicevano, della vita infame si procurarono a poco a poco l'abbigliamento e le armi in uso dai briganti e, un giorno, presero solennemente congedo da parenti e amici; passarono, armi e bagagli, con la loro fedina penale pulita, dalla parte dei malfattori. Ricordate i massacri dd 1848, del 1860, del 1866 e i successivi? Contadini, contadini, sempre contadini. Discorso inaugurale pronunciato dal procuratore geMrale di Palermo, M. Morena, citato da Alongi, pp. 25-26. 14. NICOLAM1sAs1, Racconti Calabresi, Napoli, 1881, pp. 15. 16. Tutto il libro viene sviluppando la verità enunziata nelle righe citate. Le descrizioni sono state composte sui documenti che si trovano negli archivi del tribunale di Cosenza. L'autore assicura di narrare i fatti tali e quali risultarono dai pubblici dibattiti. 15. . c. LoMBRoso, Sull'incremento del delitto in Italia, Torino, 1879, p. 14. Biblioteca Gino Bianco

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