6 F. S. MERLINO calunniassero), i qual.i si erano giurati odio eterno, cader tutt'a un tratto gli uni nelle braccia degli altri, aprire e scompigliare le loro file e mettersi tutti per due, per quattro, come nelle processioni e nelle sfilate militari, dietro il grande uomo politico, rappresentante dell'autorità, dell'ordine, della gloria, della saggezza nazionale, Crispi in persona! Dacché è stata celebrata quella felice fusione, la barca dello ... Stato remiga ottimamente, la regolarità e l'onestà regnano nelle amministrazioni, la pace e il buon costume nelle famiglie, la libertà e l'abbondanza nel paese! Quale vera trasformazione! Depretis, il padre .del trasformismo, ha pronunciato la parola fatidica alla Camera dei q.eputati: « Lo voglio io e basta». Crispi, benché non sia ancora entrato alla Camera vestito da cacciatore per completare la parodia del dispotismo, frustino in mano e speroni ai piedi, è tuttavia l'oracolo, non solo della Camera, ma del paese e il suo regno non è meno assoluto di quello del suo predecessore. I suoi colleghi amministrano: lui governa. Zanardelli passa le notti a fabbricare leggi penali degne del secolo e di lui: Magliani e i suoi successori compulsano il vecchio enigma della finanza italiana votati all'eterna fatica di gettare nell'abisso deficitario, senza mai arrivare a colmarlo, tutto quello che i giannizzeri dell'amministrazione e i benemeriti- carabinieri possono strappare· alla casa, alla persona e ai denti del contribuente. Ah! rallegriamoci, il numero dei nostri Ministeri aumenta. Ne abbiamo uno nuovo, il Ministero del Tesoro, noi che cosi poco abbiamo da tesauriuare, e ne avremo probabilmente altri, Poste e Telegrafi, Belle Arti, ecc. di mano in mano che diventeremo ancora « piu grande potenza». Il governo cresce come ogni cosa e ormai nulla piu sfuggiriÌ al suo genio provvidenziale 6 • Ogni Ministro lavora secondo le proprie attribuzioni, Crisoi li guida, li protegge alla Camera, li copre con la sua autorevole personalità. Dio è Dio e Crispi è il suo profeta. Il crispismo di oggi, ieri depretism.o, è l'essenza stessa del trasformismo. Il Governo non è piu fondato su dei principi, 6. È del resto naturale che, come ogni altra amm~nistrazione, esso tenda ad allargare la sua competenza. « Amministrare 150 invece di 50, ha detto Bodio, è quello cui tendono gli impiegati delle opere pie, anche ammesso che siano tutti onesti e pur non tenendo conto delle malversazioni. Le passività (gravanti sugli Enti che si amministrano) son da loro desiderate, perché il loro lavoro e l'importanza della corporazione diminuiscono, quando quelle scompaiono. Gli impiegati hanno interessi in contrasto con quelli della beneficenza, conclude Bodio (Le opere pie in Italia, « Annali di Statistica », 1881) e le sue parole si attagliano anche a quella grande opera pi2 che è lo Stato. BibliotecaGino Bianco •
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