• POLIZIA E TRIBUNALI generale. Il Governo intasca volentieri i profitti delle imposte protezionistiche; esso si serve volentieri delle armi offertegli dalle leggi eccezionali, ora per colpire avversari politici, ora per trionfare alle urne. L'ammonizione è stata largamente usata all'uno e all'altro scopo 56 • Innumerevoli vendette sono state compiute per suo mezzo. Il Procuratore Ghirelli, di Napoli, calcolava che, su- 14.000 ammoniti della provincia, 6.000 erano stati colpiti, senza che i motivi dell'ammonizione fossero stati controllati e senza nessuna indagine preliminare, su semplice denuncia d'un perfido nemico, ac- ·colta ad occhi chiusi dai sindaci e dalla questura: e aggiungeva, inorridito, che di quelle 6.000 decisioni amministrative non esisteva nemmeno incartamento 57 • Nella stessa provincia, in Capitanata e altrove, si sono visti comuni, dove tutti gli elettori portavano il distintivo dell'ammonizione; e si racconta che, in un comune non si trovava, grazie all'ammonizione, un solo cittadino in condizione di occupare la carica di sindaco. In Sicilia e in Romagna, l'ammonizione veniva inflitta a vecchi e a bambini; tale flagello non risparmiava neppure le classi agiate. · All'estero, è difficile figurarsi le angoscie di un simile regime. La paura sola dell'ammonizione mette lo scompiglio in famiglia, la morte in cuore all'uomo che si vede esposto da un momento all'altro a diventare la bestia nera degli agenti, a essere inseguito come un cane rabbioso, arrestato, mandato al domicilio coatto, o almeno impedito di guadagnarsi il pane quotidiano. Appena l'ammonizione gli è stata data, un tempo dal giudice di pace, ora dal presidente del tribunale correzionale su denuncia segreta degli agenti di polizia e senza testimonianze, per sospetti spesso neppure ben specificati (sospetti in genere), gli agenti, i quali aspettano ansiosamente che la formula sacramentale sia pronunciata, si impadroniscono della persona dell'ammonito, come il diavolo dell'anima dannata e lo portano con sé. Gli fanno firmare un verbale, in cui egli si impegna a trovare lavoro entro quindici giorni, a fissare il suo domicilio, (se è senza) entro cinque giorni, a non cambiare padrone o alloggio, senza pre56. Sull'ammonizione inflitta ai socialisti, consultare l'interpellanza del Capo alle sedute del 24 e 26 novembre 1880, un'altra del Bovio, che denunciava l'ammonizione del pubblicista Scensa e di un professore a Trapani e altre del Friscia, del Costa, ecc. 57. GHillELLI, Considerazioni sulla legge di sicurezza pubblica, Napoli, 1887. Biblioteca Gino Bianco
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