POLIZIA E TRIBUNALI Li restò chiuso giorno e notte senza interruzione. Il guardiano che lo vigilava a vista aveva l'ordine di non rispondere mai alle sue domande, fossero anche indispensabili e urgenti. Naturalmente, non ricevette mai visite né lettere. Il Bertani fu il solo a rompere la consegna. « Dopo otto giorni di insistenze, di minacce e di telegrammi scambiati col Ministero» egli ottenne un permesso ch'era stato rifiutato a italiani e a stranieri autorevoli e perfino ali' Arcivescovo di Portoferraio, il permesso, non di visitare il carcerato, ma di guardarlo attraverso il buco della porta della sua cella, a condizion-e espressa di non parlare, perché il detenuto non doveva accorgersi della presenza d'un visitatore. Dopo qualche momento, necessario per adusare i suoi occhi al buio, il Bertani poté scorgere alla debole luce di una lampada posta nell'interno, quest'uomo deperito, gonfio, d'un colore incerto, gessoso, che giaceva immobile su un pagliericcio, emettendo dei rantoli e sollevando con la mano una grossa catena di 18 chili, che non poteva sopportare in altra parte per l'estrema debolezza delle sue reni 38 • L'infelice mandava un continuo lamento straziante, che i marinai dell'isola udivano senza piu commuoversi, cosi come i detenuti della prigione di San Francesco a Napoli avevano udito le sue grida angosciose, quando lo torturavano per strappargli confessioni di complotti e nomi di complici, che non poteva fare perché non ne aveva. In breve, il suo tempera39· Per rendersi conto della differenza tra il regime carcerario prima del 186o e qudlo odierno, si confronti il trattamento inflitto a Passanante, a Cipriani e a tanti altri, con quello de~critto dal Settembrini nelle sue Ricordanze. Questi, rinchiuso nella cella n. 27, detta Ospedaletto, del penitenziario dell'Isola di Santo Stefano e precisamente in un angolo mal rischiarato di quella cella, scrive a sua moglie, mentre dei suoi compagni di sventura « l'uno trita delle lenticchie, un altro accende il fuoco, altri fumano, altri passeggiano, questo legge, quello rimescola in una pentola i fagioli, altri son diversamente occupati. Giunge dalla finestra un rumor di catene, grida di forzati che vendono i loro cenci, si chiamano, si rispondono bestemmiando. Poi un odor nauseabondo viene da un vaso da notte, in cui qualcuno ha messo degli escrementi ». Era una vita ignobile, ma una vita. Oggi le prigioni sono vere tombe: non solo non vi si cucina e non si fuma - eccetto in qualche carcere preventivo - ma si è ridotti a considerare come favore speciale un libro, il permesso di scrivere una lettera, un quarto d'ora di conversazione con un parente prossimo attraverso una quadrupla griglia, l'autorizzazione a scambiare una parola con un compagno di sventura, con un guardiano. Vi contendono un sorriso, il suono della voce, tutto ciò che può scuotere i vostri sensi tramortiti, risvegliare in voi la coscienza di esistere. E, ciò che è molto importante, mentre in genere la pratica è peggiore della teoria, qui la teoria è piu crudele della pratica I Bibliotec,a,GinoBianco
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