Saverio Merlino - Concezione critica del socialismo libertario

Si potrebbe domandare a Marx se realmente lo scambio è cosI giusto, cosI egualitario, cosI libero com' egli afferma. Marx forse risponderebbe che alla fin fine egli fa una supposizione che giova 'alla sua tesi, e che questa supposizione è valida per la teoria; la realtà è certamente diversa. Senonché, questa falsa supposizione ci svia considerevolmente. .. Essa ci presenta il capitalista come il grande Moloch che assorbe da solo tutti i frutti del lavoro e del sudore dei lavorat.ori. Il proprietario, il commerciante; il burocrate sono nascosti dietro di lui. La verità è che proprietà, commercio e governo - vale a dire rendita, usui:a, i1nposte - e altre istituzioni connesse esercitano una grande e funesta influenza sullo stesso contratto di lavoro e sugli scambi in generale. E appunto a causa di queste influenze il contratto di lavoro non è mai giusto, né è giusto lo scambio, ma c'è sempre in ogni scambio, contrariamente alla dottrina di Marx, una parte che guadagna e una che perde. Vedremo piu avanti qual è la parte che si fanno il proprietario, il commerciante, il funzionario, l'usuraio, il finanziere nella ripartizione dei prodotti del lavoro; e con quali mezzi, oltre a quelli da cui scaturisce, secondo Marx, il plusvalore, essi prosperano e si arricchiscono. Marx stima molto meno del loro valòre la parte che ha lo Stato nella spoliazione dell'operaio, le rendite che esso distribuisce alle diverse branch_edella classe dirigente, i servizi che rende agli uni e le esazioni che fa subire agli altri. Se egli fosse vissuto abbastanza per assistere allo sfrenamento delle speçulazioni, del protezionismo e dei « cartelli » ( come si chiamano in Germania i sindacati industriali), egli avrebbe probabilmente scritto un altro Capitale per denuneiare i procedimenti della consorteria governativa e borsistica. Su questo punto attendiamo d'essere informati dal terzo volume della sua opera. Del resto, lo stesso Marx attribuisce l'origine del capitale alle guerre, all'espropriazione dei contadini da parte delle classi diri63 Biblioteca Gino Bianco

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