Saverio Merlino - Concezione critica del socialismo libertario

del tempo, hanno tenuta segreta la nota degli oratori iscr1tt1 e l'hanno alterata a loro posta; hanno usato ed abusato delle traduzioni; e infine, qu~ndo e come è loro piaciuto, hanno raffazzonato il loro bravo ordine del giorno, e finalmente se lo sono votati da / . se stessi. Ripeto : questa mistificazione è stata possibile per due ragioni : l'una che non si è adottato il principio di escludere da ogni inca• rico durante un congresso gli organizzatori di esso; l' altra che i membri del congresso non hanno avuto precedentemente fra loro uno scambio di idee sull' ordine e il modo della discussione, e quindi sono stati esposti a tutte le sorprese, a tutti i colpi di Stato della presidenza. . _ Dei due congressi iri parola, quello in cui la classe operaia era rappresentata in assai maggior numero, dove l'influenza dei capi era minore e maggiore quindi la libertà di parola concessa agli oratori, fu il congresso del partito operaio e dei possibilisti. Infatti il vostro rappresentante poté presentarvi e svolgere, in mezzo all'attenzione e alla sin1patia generale, il seguente ordine del giorno che impressionò vivamente l' uditorio: « Considerando che una legislazione internazionale o anche semplicemente nazionale del lavoro non solo sarebbe, se venisse accettata dalle classi operaie, la sanzione della loro schiavitu e la negazione dei grandi princip1 del socialismo rivoluzionario; ma che una tale legislazione è economicamente impossibile, e che è perciò da deplorare che si faccia luccicare agli occhi degli operai cosf falsa speranza; « Che giammai si riuscirà a sottomettere a un regime uniforme · gli operai delle diverse industrie, il domestico e l' OReraio della fabbrica, l'artigiano e il contadino, l'operaio della città e quello della campagna e dei villaggi, il manovale della grande industria e il produttore indipendente della piccola industria, e ancor meno si riuscirà a sottomettere a un regime uniforme gli operai di di"7 verse industrie, razze e costumi; e< Che non solo le condizioni del lavoro e del lavoratore, ma 249 Biblioteca Gino Bianco

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