Saverio Merlino - Concezione critica del socialismo libertario

alle combinazioni del sistema capitalista, al profitto, all'interesse, all' usura, alla speculazione, vale a dire non ci dà un criterio generale di giustizia per i rapporti diversi della proprietà. Come spiegare il fatto che, quantunque il diritto di proprietà sia la pietra angolare della società attuale, la proprietà del contadino o del piccolo industriale o commerciante è violata e inghiottita dai grossi proprietari e capitalisti, e la legge, con l' imposta o altrimenti, si rende complice o strumento di questa spoliazione? Come conciliare la libertà col monopolio e il rispetto della proprietà con le grandi imprese della finanza cosmopolita? Passiamo ai contratti. Anche qui il principio d'eguale libertà non spiega gran che e le finzioni dei giuristi sono smentite dai fatti. È vero che ogni contratto presuppone il consenso delle parti: ma vi è consenso e consenso. Nel contratto di lavoro, per esempio, il consenso del padrone non è eguale a quello dell'operaio: l'uno implica libertà di scelta fra tutti i disoccupati che vanno ogni giorno a bussare alla porta dell'opificio, e l' altro indica sottomissione all' inevitabile scelta fra condizioni leonine e la morte d'inanizione. Egualmente per tutti gli altri rapporti economici. Il consenso del consumatore non è uguale, quanto a conoscenza della mercanzia e del mercato e a libertà di scelta, a quello del mercante; il consenso del piccolo commerciante non è uguale a quello del suo fornitore o banchiere, e cos1 di seguito; e i prezzi, il tasso dell'interesse, dei profittti, dei salari si risentono molto di queste ineguaglianze di libertà delle differenti classi sociali. Manca un criterio di equivalenza, vale a dire di giustizia. Il prezzo d'una cosa è determinato da un confronto con altri prezzi: il salario d'un lavoro è fissato da un confronto con altri lavori. È piuttosto il regno del costume che quello del contratto. In tutti i casi, se e' è consenso, è un consenso apparente, un consenso in extremis. Non si dirà che un uomo abbia acconsentito a cedere la sua borsa, se c' è stato costretto con il coltello alla gola. Può darsi che il caso del compratore non sia esattamente quello del derubato. Il fatto è eh~ nei 2/0 Biblioteca Gino Bianco

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