Saverio Merlino - Concezione critica del socialismo libertario

La teoria del numero, come abbiamo visto, è falsa, giacché, quantunque la supposizione generale sia che il governo parlamentare è quello della maggioranza o del popolo per il popolo, in fondo non è che una minoranza che detiene realmente il potere, e la massa della nazione si trova necessariamente in una condizione d'inferiorità rispetto alla classe governante. Lo Stuart Mill, certamente un grande ammiratore del sistema rappresentativo, ce lo presenta tuttavia come un meno peggio; poiché, egli dice, « il solo governo che possa soddisfare pienamente tutte le esigenze dello stato sociale è quello al quale partecipa il popolo tutto quanto)>. A sua volta il De Molinari, che, come abbiamo detto, suppone che « la nazione, attualmente proprietaria dello Stato politico, ne abbia concessa la gestione a· una casa, ma alla condizione di conservare l'alta vigilanza sulla direzione degli affari pubblici », confessa con una ingenuità inimitabile : « Se non che, risulta dalla natura delle cose che l'unica funzione che essa possa praticamente compiere consiste nel nominare rappresentanti o mandatari incaricati di governare in vece sua>). Che disgrazia! Che accidente imprevisto questa « natura delle cose )>,di cui il De Moli nari ci parla con fare cosf trascurato! La teoria della rappresentanza, alla quale siamo rinviati, non è piu sostenibile di quella del numero. La rappresentanza ha potuto essere sincera finché gl'interessi non erano in conflitto diretto e costante, finché vi era la possibilità per i differenti gruppi sociali di vivere l'uno accanto all'altro. Dal momento che vi è sovrapposizione e assoggettan1ento permanente di classi, cessa ogni possibilità di vera rappresentanza. Nessuno vorrà applicare al governo costituzionale la teoria della utilità generale, né infine quella delle capacità. Se vi è una verità acquisita, è che il governo costituzionale è en<?rmemente costoso e spaventevolmente incapace ~ella gestione degli affari. La preparazione delle leggi nel Parlamento è molto laboriosa. Gli 200 Biblioteca Gino Bianco

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