L'esempio dell'America del Nord è decisivo. I conquistatori del paese, almeno di quella parte del paese che si chiamò Nuova Inghilterra, furono per molto tempo dimenticati dal governo inglese; piu tardi essi si ribellarono contro la madre patria, combatterono l'uno a fianco dell'altro, e ancora due anni dopo la loro rivolta non avevano governo. Thomas Paine ce ne dà testi- . mon1anza: Per piu di due anni dopo il principio della guerra d'indipendenza e in parecchi territori per un periodo piu lungo, non ci fu governo. I vecchi governi erano stati aboliti, e il paese era troppo occupato nella difesa da pensare a stabilirne uno nuovo; ciononostante, in questo intervallo, l' ordine e l' armonia regnarono da noi come in qualsiasi paese d' Europa. Non è dunque vero che il dispotismo sia necessario per fare la guerra. Non ci sono che gli schiavi che sono condotti a combattere mediante la disciplina. I crociati fecero la guerra senza governo : i conquistatori barbarici erano « uomini liberi ». Secondo lo Spencer, gli Stati Uniti e l'Inghilterra moderna sono, di tutti gli Stati, quelli che piu si avvicinano al tipo industriale; tuttavia, egli segnaia alcuni fatti che indicherebbero una recrudescenza di militarismo in quest'ultimo paese. Cita « un ordine agli ufficiali delle città di guarnigione di non mostrarsi mai in ~bito civile», « il desiderio espresso alla camera dei lords che le esecuzioni capitali abbiano luogo nell'interno delle prigioni, alla presenza esclusiva delle autorità», e « un avviso dato nel 1878 dal ministro dell'interno a un consiglio comunale di non ingerirsi nei rapporti fra un capo connestabile (un militare!) e i suoi subordinati». (Lo Spencer si compiace di dare importanza a fatti minimi, mentre trascura altri fatti di grande rilievo). Infine, egli cita anche i rammarichi espressi dai giornali del1 'aristocrazia, perché il duello è caduto in disuso, benché in un altro passo citi il fatto stesso della cessazione del duello come prova che la società inglese si avvicina al tipo industriale. 1 1 Politica/ lnstitutions, p. 559. 195 18 Biblioteca Gino Bianco
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