Saverio Merlino - Concezione critica del socialismo libertario

come Stato. Al governo delle persone succederà l' amministrazione delle cose. Contraddizione nei termini, che prova che l'Engels, benché abbia volgarizzato il Morgan e dimostrata l'origine comune dello Stato e della proprietà, non ha compreso la natura dello Stato, che non può mai appartenere alla massa, e che non sarà mai distrutto dalla classe che lo possiede. 1 L'errore fondamentale di Marx e di Engels è la loro concezione troppo angusta dello Stato. Basti dire che l'Engels fa datare lo Stato a Roma dalla caduta della repubblica, cioè « dalla vittoria della plebe sull'aristocrazia>> (sic!). Il concetto dello Stato è pi{1 largo. Lo Stato è il potere militare, legislativo o amministr~tivo specializzato di diritto o di fatto in una classe e trasmesso ad essa sia mediante_ conquista, sia mediante usurpazione lenta. Lo Stato borghese si distingue in ciò dallo Stato dell'antico regime, in quanto esso è in realtà subordinato alla classe possidente, uno strumento di dominazione per questa classe, il guardiano dei suoi privilegi; mentre lo Stato dell'antico regime, lo Stato feudale e lo Stato antico erano tutta la dominazione; e ciò che vi era di dominazione fuori dello Stato era considerato come clerivante da una delegazione dello Stato. Il feudatario era un partecipante, di un grado inferiore, alla sovranità: mentre il capitalista oggi è estraneo al governo, forse gli è superiore. Se dunque la soppressione del capitalismo conducesse necessariamente alla cessazione dello Stato borghese, lo Stato potrebbe 1 A. LoRIA (La Teon·a economica della costituzione politica, Torino, 1886) riprende la teoria proudoniana. Ricchezza è potere, come dice A. Smith. I detentori della ricchezza si appropriano il potere politico ... Questo predominio si rivela in tutti i rami dell'amministrazione: servizio militare, imposta, giustizia, vantaggi délle spese pubbliche, burocrazia, ecc. Se non che egli sostiene che i partiti politici rappresentano l'opposizione di interessi fra proprietari e capitalisti. « La politica egli dice, non è che un metodo di persistenza, uno strumento di conservazione e di accrescimento della proprietà ». 192 Biblioteca Gino Bianco

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