j I V RISPOSTA A PAOLO RECLUS 1 M'attendevo una filippica, e invece è stata una geremiade. Paolo Reclus scrive, nella « Revue Anarchiste ))' n. 8, che gli « è stato penoso >>leggere il 1nio nome a piè d'un articolo della « Société Nouvelle>>; che questo articolo indica « una evoluzione completa>>dell'autore verso il socialismo di Stato; che c'è da rimpiangere la perdita d'uno scrittore, l'abbandono d'un compagno, ecc., ecc. Tutto ciò a causa d~una discussione che concerne principalmente « la rendita economica >>e il valore. Mio caro, quando mi avrete dato del reazionario, del viceBrousse o del vice-Guesde, fors' anche del vice-Constans, io ritornerò alla mia questione: non esiste la rendita economica? Non ci sono terre piu fertili e terre meno fertili? miniere piu facili da sfruttare ed altre che richiedono maggior lavoro? Non ci sono linee ferroviarie, porti, ecc., di cui non si potrà far senza, almeno finché non se ne saranno costruiti altri, il che richiede lavoro e tempo? ... Se sf - e non si potrebbe negare l'evidenza - come si organizzerà la produzione in anarchia? Si farà « a chi primo arriva meglio si serve? >>Si permetterà ai gruppi occupanti le terre piu fertili o alle situazioni piu vantaggiose di dettar la legge ne1 « Revue Libertaire », 31 dicembre 1893. Paolo Reclus era nipote dell'illustre geografo anarchico Eliseo Reclus. 144 BibliotecaGino Bianco
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