.. società futura che come la perpetuazione dei procedimenti rivoluzionari. « Tutto a tutti e tutti a tutto n. Nessuna misura di scambio, decentralizzazione economica a tal puntu che ciascuna reg~one o ciascun comune basti a se stesso col proprio lavoro, e infine nessun rapporto tra il lavoro e il c~nsumo dell'individuo, solidarietà perfetta. L'intenzione è buona. Tuttavia ci sarebbe da te1nere che in questo « lasciar fare >> uni versale, sotto le apparenze della solidarietà piu completa, si producessero le ineguaglianze e le ingiusti- .zie piu stridenti. Non bisogna dimenticare che non esiste una linea di demarcazione tra il lavoro e l'ozio, né tra il consumo necessario e il lusso o il capriccio. Stupisce il pensare a qual punto il nostro lavoro e il nostro consumo dipendano dall'abitudine e con1e si contraggano facilmente abitudini d'ozio e di dissipazione. Conseguentemente gli uomini o i gruppi che amassero una vita regolare, il pane assicurato per il domani,- vedrebbero la loro previdenza frustrata da coloro che prendono la vita spensieratamente e vivono alla giornata, passando volentieri, dall'abbondanza alla privazione. Le persone d'iniziativa sarebbero impacciate dai tardi. I lavoratori sarebbero sfruttati dai fannulloni. Sorde diffidenze corrodereobero la società, e discordie aperte non tarderebbero a . scoppiare. Lo stesso Kropotkin vede la necessità d'una limitazione del1' arbitrio individuale, e alle pagine 203-204 esprime un idea che ricorda, benché da lontano, le compagnie di sfruttamento preco~ nizzate dal De Molinari: l'associazione, cioè, che stipulerebbe con ciascuno dei suoi membri il contratto seguente : « Noi siamo disposti a garantirvi il godimento d~lle nostre case, magazzini, strade, mezzi di trasporto, scuole, musei, ecc., alla condizione che dai venticinque ai quarantacinque o cinquant'anni voi dedichiate quattro o cinque ore ogni giorno a uno dei lavori riconosciuti necessari per vivere ». Dai venti ai quarantacinque o cinquant'anni! Ma sarebbe una vera e propria schiavitu! D'altronde, non bisognerebbe tener conto della differente intensità dei lavori? Non ' 127 BibltotecaGino Bianco
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