bastava stendere la mano. Il Kropotkin non è n1olto esplicito a prop9sito dell'alimentazione; ma quanto alle abitazioni, egli pensa che, almeno in tutte le principali città, « vi sono tanti appartamenti vuoti che basterebbero ad alloggiare quasi tutti gli abitanti dei tuguri)) (p. 119); alla pagina 20 sembra credere vicino il giorno in cui si sarà costretti a gridare : « Basta pane, basta carbone, basta vestiti! Riposiamoci, ecc.>>. Tutto sommato, la tendenza generale nel Kropotkin è precisamente quella di mettere i bisogni al di sopra del lavoro e di rendere il godimento, almeno per l'individuo, indipendente dalla produzione. Tutto il sistema si basa sull'ipotesi che si possa prod_urre piu dei bisogni. Il razionamento è il peggiore dei casi, una alternativa incresciosa, che deve rimanere un'eccezione e non applicarsi che agli oggetti d'un'importanza del tutto secondaria. La regola dev'essere la presa a volontà, che presuppone l'abbondanza assoluta, l'eccesso della produzione sul consun10 (il « soprappi{1 >> degli economisti). Ora, in un certo senso, tutte le cose esistono in quantità limitata, fors'anche l'acqua e l'aria. Può esservi abbond~nza di alimenti in generale; ma vi sarà sempre limitazione di ciascuna varietà. In questo caso, che d'altronde è il caso ordinario, bisogna prendere a volontà o razionare? D'altra parte, in una buona economia non si produrrà nulla di superfluo; poiché i bisogni umani sono suscettibili d'espansione all'infinito. Soddisfatti gli uni, bisognerà sempre applicare il lavoro al soddisfacimento di altri: co- .:;icché, in definitiva, la produzione sarà sempre limitata dal consumo e il consumo dalla produzione. La regola dunque della presa a volontà è inapplicabile. Resta il razionamento o divisione eguale per testa. Ma questo vuol dire che tutti gl'individui dovrebbero consumare esattamente una parte eguale dei differenti generi alimentari, del vestiario, ecc., nonostante la diversità di gusti, di bisogni, ecc. Sarebbe permesso agli individui di scambiare le loro razioni? Evidentemente non si potrebbe loro impedirlo. Ecco dunque ristabiliti gli scambi fra i membri della comunità; e questi scambi diventando regolari, una misura d'equivalenza si forme- /24 BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==