PRODROMI DEL FASCISMO E MONITO ALLA BORGHESIA Nel Partito, egli fu, come si è visto negli enti pubblici, un realizzatore, un propugnatore dell'azione pratica diretta a risolvere i problemi contingenti che toccavano la vita, il lavoro, la salute dei lavoratori. Questo suo indirizzo mentale egli ebbe occasione di manifestare nel Congresso socialista che si tenne a Milano il 9, di ottobre 1921 dopo la secessione dei comunisti a Livorno, davanti alla rappresentanza di più di 100.000 soci, in oltre 3.000 sezioni. Quivi, Giacomo Matteotti, per la frazione di Concentrazione, dichiarò che si augurava di poter « rappresentare la tendenza che pone fine alle· tendenze, la tendenza cioè che dice : da oggi innanzi, tutte le tattiche sono ammesse per il trionfo del socialismo, purché rientrino nel metodo della lotta di classe: non c'è che da discutere volta per volta sulla realtà delle cose e sulla pratica opportunità e utilità ». Ma il Congresso, che nella sua maggioranza era. sotto l'ossessione della rivoluzione bolscevica, ed era massimalista, attendeva lo scoccare dell'ora per la conquista del potere. Clara Zetkin nel suo discorso sull'adesione alla III Internazionale, così si espresse : « Sento ~ bisogno di dire ciò che dicono tutti i Partiti comunisti: che cioè il P.S.I., dopo Livorno, non h<1,fatto Biblioteca Gino Bianco
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