IL MAESTRO E L'EROE Filippo Turati scrisse per « La Giustizia» di Milano, quindici giorni dopo il delitto, nel numero del 26 giugno 1924 dedicato tutto alla glorificazione di Giacomo Matteotti, l'articolo che segue, la prima di tutta una serie di « commemorazioni » in Italia eppoi in es.ilioall'estero fino alla sua morte. Au.eva un.o sguardo in cui, balenavano insieme a vice,nda la borvtà 'diel fanciullo, la t,en_er,ezza.d,el mistico, la volontà ferrma, ,accigliata, dell'uomo chè non piega, che esige dia tutti il dov,e(l',e, prima da se stess,o, m.a si apre poi all'indulgenz,a di chi molto perdona perché molto oompr,e,nde e sa l'inani~à del rigore contro le umane fralezze. Non avev,a tempo da p,err:/ie-r,e,quasi pnesagisse di non averne molto ,aJncoradispornibiLe,Za sua sev,,erità era figlia sopratutto di questa sua gel,osia d,el tempo che non è demaro ma uita e chi ve lo ruba non è ladro ma è letteralmente ,assassino.De.t,est,avale -chiacchiere. Ignorava ogni posa. Coi suoi bambini. era madre; colla sua donna, spesso dolcement,e imbrmu:iata pel suo troppo occuparsi di politica, pel suo t,ot,ale ,assorbirsi e calarsi nella politica, avev,a l,a s,ommessione s,orrident,e di un figlio che riconosce la gius~ezza d,el ·rimfnotto, pur sent,e,ndo che dovrà meritarlo Biblioteca Gino Bianco
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