Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

L'ASSASSINIO Come avvenne? Spigoliamo da diverse pubblicazioni di allora e di venti anni dopo. I quattro sicari (Poveromo, Panzeri, Viola, Volpi) che accanto all'automobile nera con al volante un certo Malacria (che aveva a fianco Amerigo Dumini) attendevano l'uscita di Matteotti dalla sua casa (diretto, colla busta sottobraccio, a .Montecitorio), lo afferrano e lo cacciano a forza nell'automobile che stacca la corsa e fila a tutta velocità verso ponte Milvio. Nell'auto la colluttazione continua: Matteotti, che ha capito di che si tratta, si dibatte, grida, ma non perde la testa : tanto che lancia fuori da uno dei finestrini la propria tessera ferroviaria di deputato perché qualcuno (come accadde) possa ritrovarla e dare l'allarme. Non perde la testa: si dibatte e si difende talmente, che testimoni che han veduto filare l'automobile dichiareranno, più tardi, di essersi accorti che in quell'automobile stava « accadendo qualche cosa». « Nello stesso pomeriggio l'automobile sostava nel comune di Rignano Flaminio che si trova in aperta campagna romana e ove era stata predisposta la complicità del sindaco del luogo. Ma l' " ottimo " sindaco fascista, subito accorso, appena messa la testa nell'automobile, s1 Biblioteca Gino Bianco

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