Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

L'ULTIMO VIAGGIO DI MATTEOTTI ALL'ESTERO Il 18 di aprile 1924, il giornale socialista belga « Le Peuple » annunciava col titolo « Sotto lo stivale fascista » : « Mussolini ha impedito al delegato italiano di venire al Congresso del Partito Operaio Belga, in Bruxelles. Il passaporto gli è stato negato ». Il nome di Matteotti è nàscosto o sfigurato: Matedi, Mattode o niente. Poscia si seppe che era arrivato clandestinamente. Infatti, la domeniéa 20 aprile, nella seduta del pomeriggio, Matteotti pronunciava davanti ai congressisti entusiasti il stio ultimo discorso all'estero, del quale qui di seguito riproduciamo il testo. All'acclamazione generale non appena si presenta alla tribuna, Matteotti risponde.: « La vostra ovazione sarà sentita profondamente dai lavoratori italiani. « L'anima dei lavoratori - egli dice - rimane con noi, come hanno . dimostrato anche le ultime elezioni. Dove è stata lasciata una relativa libertà di votare, il proletariato ha dichiarato che è con noi. Ma se l'anima è con noi, i corpi sono interamente soggetti alla violenza della fazione dominante. Con l'associazione delle forze illegali armate e dello Stato asservito al partito fascista si è resa ogni manifestazione di indipendenza impossibile. « Ma per riconquistare la nostra libertà noi non domandiamo alcun aiuto all'estero. Chi non sa riconquistare la sua libertà da solo non ne è degno. (Applausi). Biblioteca Gino Bianco

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