Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

100 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI « Di fascista nel provvedimento non c'è che questo: che riesce gradito alle classi ricche che hanno alimentato il fascismo; e che tutta la stampa ufficiosa e i turiferari lo elogiano così come elogierebbero l'opposto se il Governo avesse deliberato l'opposto! ». EMPIASTRI PER LA FINANZA LOCALE. « ... Dopo un anno di ponzamenti, cioè dopo tanto tempo quanto non ne ha avuto nessuno degli aborriti Governi precedenti, nemmeno l'attuale ha saputo dare nulla che indichi almeno un criterio dell'auspicata riforma tributaria. Cerotti sopra cerotti, in attesa che, come dice il comunicato ufficiale, " la nuova classe dirigente si formi " cioè che ... " coloro che sono andati al potere senza sapere, si informino, imparino e finalmente decidanò e eventualmente si rimangino anche il già deciso ... ". Eppure le necessità dei Comuni non sono frattanto sparite ». « Tutta la canea degli interessati e la balorda schiera dei pappagalli urlava e ripeteva nel 1920 e '21 che, se le tasse comunali erano aumentate, tutta la colpa era dei socialisti, che dilapidavano il bene pubblico e volevano la espropriazione della borghesia. Nessuno cercava di ricordarsi che se era vero che le imposte comunali erano più che triplicate o quadruplicate in confronto dell'anteguerra, anche la lira era ridotta a un quarto del valore di anteguerra, così che l'aumento era solo apparente, se non anzi insufficiente di fronte alla quantità di debiti arretrati lasciati dalle Amministrazioni comunali precedenti nel tempo di guerra ». « Se fosse stato vero che gli aumenti dipendevano esclusivamente dalla diabolica intenzione bolscevica, noi avremmo dovuto vedere con l'anno 1921, cioè al cadere di quasi tutte le amministrazioni socialiste, arrestarsi, se non diminuire, la somma delle imposte ». BibliotecaGino Bianco

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