Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

Concllai'on~ il quale aveva seguito le truppe fino a pochi giorni prima. La ispezione da lui ordinata era completamente inutile, ed apparve una mistificazione quando si sentirono i due ministri, tornati, dichiarare che il morale delle truppe si era rialzato, e che l'esercito poteva benissimo continuare la guerra. Rallis e i suoi colleghi dell' interno e della guerra sapevano invece perfettamente che quell' esercito mancava oramai di ogni cosa più necessaria. Una delle due: o questi signori pur di avere i portafogli s'accordarono col Re per non richiamare il principe Costantino dal comando delle truppe in Tessaglia e per lasciare che le cose andassero come erano cominciate, lavorando segretament<: per affrettare l'intervento delle potenze, l'armistizio e la conclusione della pace; oppure si sono mostrati ministri di una inettitudine a qualificare la quale mancano gli aggettivi. E della stessa levatura, bisogna pur riconoscerlo, si dimostrò la popolazione. In un altro paese, abitato da uomini e non da politicastri da caffè, dopo il disastro di Larissa, tutti i cittadi ni validi sarebbero scesi in piazza per domandare il richiamo di tutte le classi c il cambiamento del comandante supremo in Tcssaglia. Le antiche donne greche sarebbero corse ad offrire le loro gioie per acquistare nuove armi c nuove munizioni. Nel 1870-7 1, prima di cede re , la Francia lottò mesi e mesi.

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