Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

Conclusione 249 era che il pretesto. Essi predicavano la guerra principalmente in odio al partito che si trovava al potere, per ismania di novità e di cambiamenti. La conversazione col signor Callisperis che è riferita nel presente volume è a questo proposito molto istruttiva. E non regge la loro difesa che già da un anno predicavano che la Grecia doveva prepara rs i alla guerra. Innanzi tutto, pochi mesi non sono sufficienti per mette re un paese in grado di sostene re una grossa lotta con una potenza molto più g rande, e che dispone di forze senza confronto superiori. Quindi, essi sapevano benissimo che tali preparativi non erano stati neppure cominciati, e non potevano nè dovevano precipitare le cose e far cominciare le ostilità quando non si avevano poi i mezzi per continuarle . Ma pur passando sopra all' errore originale, una volta commesso lo sproposito di iniziare le ostilità, che cosa hanno fatto per rimediare al mal fatto? Pochi dimostranti di Atene svaligiarono qualche bottega, e il s ignor Rallis, arrivato finalmente al potere che agognava da tanti anni, ebbe la trovata di mandare i nuovi ministri della guerra e dell' interno a Farsala e Velestino per esamina re la si tuazione dell' esercito dopo la ritirata di Larissa. Ora, se vi era uomo che conosceva a puntino le condizioni dell'esercito, era appunto lo stesso R allis,

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