Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

fosse stato un uomo fe rmo e di carattere , Delyannis avrebbe dovuto ri tirarsi ed affrontare l'impopolarità del momento, con la sicurezza che i fatti g li avrebbero dato pu r troppo ragione ben presto. Ma più colpevoli e del re e del Delyannis, a chi esamina impa rzialmente le cose appaiono coloro che spinse ro a lla g ue rra, minacciando alt riment i la rivoluzione, pu re sapendo che la preparazione necessaria mancava completamente. E fr a costoro vanno messi in p1·ima linea e il Rallis ed i capi di quella società segreta (Et/111iki E tairia) che si imposero al la Corte ed al governo, facendo vale re promesse di mezzi morali e mate rial i che poi mancarono quasi completamente. Costoro s pinsero il paes.e all a lotta come un giuocatore d'azzardo arrischia gli ultimi dena ri sopra una car ta, con la differenza che il giuocatore avventura ciò che g li appar tiene, ment re Rallis c compagni g iuocavano sulla vita e sugli ave ri dei loro concittadini, s ul territorio della pa tria. La loro responsabilità sa rebbe poca cosa se fosse ro stati ispirat i unicamente dal sentimento de lla indipendenza e della lib<'rtà, dal s.olo desiderio di sottrarre i candiotti dal g iogo turco. Il Piemon te mise in giuoco la propria esistenza per l' unità d'I talia ; ma esso non era solo ne lla lotta, e non agiva pe r secondi fin i. Per i capi guerrafondai greci, invece, Candia non

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