'lòrnnmlo m ltalù' * E che Cipriani anzichè un terribile e tenebroso cospiratore sia una specie di moderno Don Chisciotte, lo dimostra il suo contegno du rante l'ultima campagna greco-turca. Sebbene i greci lo avessero già espulso una volta dal loro paese all'epoca di re Ottone, appena vista probabile la g uerra colla T urchia, Cipriani parte, prende su l serio la Ethuiki Etairia (la nota Società seg reta la quale vantavasi di essere più potente ed infl uente di quanto poi ha dimost rato) ed alla testa di un pugno di giovani italiani e di _pochi insorti comincia le ostilità in Macedonia. Abituato come un pitagorico del vecchio stampo a far senza della colazione e della cena ed a pranzare con due soldi di pane c formaggio, rotto a lle privazioni, infaticabi le nelle marcie, cieco spregiatore dei più g ravi pericoli, egli crede che i g iovan i volontari i qual i lo seguono possano dimostrare altret tanto stoicismo, e si duole e si meravig lia ingenuamen te quando vede che la razza degli spartani antichi è spenta, e che la sua minuscola colonna si va sciogliendo. Al fuoco, invece di approfittare delle trincee a r tificia li o degli accidenti naturali del terreno, contrario alla regola che si debba nuocere al nemico cercando di riceverne il
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