Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

234 1òrnmtdo in llali'a È fuori di dubbio che se non fosse rimasto vittima della notizia prematura riguardante l'armistizio, De Felice si sarebbe battuto a Domokò ins ieme coi compagni. Non è certo il coraggio quello che g li manca. E poichè in queste pagine la politica non entra, e come giornalista ital iano io non mi sono preoccupato che di dire la verità e di rendere omaggio al valore dimostrato dagli ita liani in Grecia senza badare al partito a cui appar tengono, non posso finire senza parlare anche di Amilca re Cipriani. Conosco quest'uomo da parecchi anni: come corrispondente di g iornali ebbi occasione di avvicinarlo in varie occasioni, di interrogarlo, di s tudia rne l'indole, il carattere e la vita, e posso dire che s i tratta di un diavolo molto meno spa~entoso di quanto si dipinge. Nato a Porto d'A nzio nel r 844 da una famiglia romagnuola, di Rimini, Cipriani ancora ragazzo s'arruolava nel 1859 ne ll'esercito italiano. Nel r86o disertava per raggiungere Garibaldi in Sicilia. Dopo l'ingresso di Garibaldi a Napoli, in grazia dell'amnistia rientrò nell' esercito, per disertare nuovamente prima di Aspromonte. Emigrato quindi in Eg itto c diventato impiegato in una casa di commercio, fondò in Alessandri a una società seg reta, con la quale organizzò nel 1866 una s pedizione di garibaldini venuta nel Tirolo col nome el i Legione Egiziana.

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