Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

Tornaruk in Italia ciotti quando par tì per Domokò, ma Ricciotti aveva voluto che questa somma fosse consegnata per amministrarla ad un ufficiale greco che seguiva la sua spedizione. Informato perciò delle chiacchiere del Papadopulos, Gat torno p regò mc c il deputato De Felice di andar a chiedere spiegazioni al giovane prete. Andammo, e Papadopulos, scusandosi di essere stato frainteso, ci rilasciò una dichiarazione scritta in cui si diceva dolente della falsa interpretazione data alle sue parole e rimetteva le cose a posto. * A proposito: il deputato De Felice non si trov(> neppure lui alla battaglia di Domokò per una semplice combinazione. Dopo aver fatto parte della legione Mereu nella spedizione in Epiro, dove si comportò molto bene, quando la legione stessa (in viaggio per raggiungere Ricciotti a Domokò) passò per Atene, fu assicurato che l'armi stizio era stato concluso. Dovendo recarsi in Italia per le contestazioni sorte circa la sua elezione, De Felice ottenne dal colonnello Gattorno un permesso di quindici giorni e corse a Catania. Vi era appena a r rivato, quando g li pervenne la notizia della battaglia di Domokò. Dolente del cont rattempo, tornò immediatamente ad Atene, ma oramai tutto era fi nito.

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