E. Ruggeri - Della ritirata di Giuseppe Garibaldi da Roma

. 27 N on un ruscello, non un zam·{>Ìllo d' acqua scorreva ad umettar le labbra degli spossati miliLI, a cui la men1oria di quella notte, pel luogo, pci patimenti resterà ne son certo, come resta çt mc, impressa per tutta ]a vita. , . Eppure ancor~ dolei illusioni poteano crearsi ne H e fervide menti. Così l' aq·uila, dalle rocce ancora_- vergini di orme umane, ·guarda ai sottoposti piani, e designa. spesso indarno, l'ambita preda. Sant' Angelo in ·Vado fu lo scopo della marcia di Garibaldi nel 28. Col valicare le montagne dell' Appennino egli aveva o l~ trapassata nuovamente la frontiera ed era entrato nelle Romagne. Al di là di questo borgo sul pendio d' un colle credettero i mil i ti ·aver ripo~o delle fatiche sostenute in quei giorni, ma la notte sopraggiunsero gli austriaci a molestare i posti avanzati, ed é! dare l' allarme nel campo. Si seppe però che non tutti erano partiti dai dintorni di Citerna, ma che solo la brigata dell' arciduca era sta~a distaccata ad inseguire i garibalùiani. \ ·. Queste truppe all' alba del 29 presero posizione in ordine rli attender battaglia dietro nn torrente che scorreva obhliquo alla fronte del campo nostro, ·con la sinistra appoggiala ad un altro monte su1la cui cim·a era un convento, da esse pure occupato e in fretta trincerato. - - - · Con tale attitudine però mal si sarebbe proposto 1' Arciduca di celare la propria debolezza; il che portò Garibaldi a credere non senza fondamento, che questo corpo di austriaci volesse limitarsi alJa difensiva, per non avere, almeno pel momento, speranza di essere sostenuto da altri, rimasi in 1~oscana non so per quale _ cagio!Je, e dai quali . era separato per la grande catena delP AppennJno. . . . l~a]e rircoslanza del. resto che in apparenza pr.esentavasi fa- · vorevole ad una ardita intrapresa, .non attrasse, conie potreh~e per avventura da alcuno attendersi, il general~ ·nostro a sperarne profitto: 'che anzi fu abbastanza pago che il nemico gli offrisse l' oceasione di continuare il .cammino in ritirata, con la possibilità òi guadagnare una marr~ia ~opra di lu.i, il che solo po~eva portare ·la salvezza delle sue legioni. · Ed in vero se ·egli si fosse indotto ad accettare la zuffa che i tremici, guardandosi dal provoearla, in quella mattina gli offrivano dalla loro ·posizione, quali erano i vanta g-gi ch'egli potea ripromcttersene? Dove a-vrebbe ricoverati ·i. ferili? Come avr:ebbQ supp1ito' in seguito al1a scarsezza di munizioni ? - · , E senza questo una giornata di immobilità qltre al tempo. già impiegato al riposo delle truppe, avrebbe riconcentrato su quel ~ terrerio forze taH che im.possibile o somma~entç ·arduo e sangui~ ,· . .

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