. /A / .,_r I DELLA RITIRlTA t f /~' /' i' ~!t ' / } 1..1'". "' . Jl n 1 .-...,...,....._.. . r ' - GIUSEPPE GARIBALDI . · DA ROMA ,._ lWA.RRAZI .ONE DI .. . ... così al presente, volendo conoscere la virtù d'uno spirito ·italiano, era nee.essario ehe l'Italia si conducesse nei termini presenti, e che la fusse più schiava che gli Ebrei, più serva che i Pers·i, ·più dispersa ·che gli Ateniesi : senza -capo, senz~ ordine~ battuta , spogliata, lacera, corsa~ ed avesse sopportato d~ogni ~orta di rovine. }lACCHI!V~LLI, Il Princ-ip e~ r GENO"& DALL.\ TIPOGRAFI., MORETTl :1.850. -\
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\ = - ' , . ,. Senza documenti, e col solo aiuto della memoria dei fatti e del mio giorn-ale militare fatto a matita io ìmprendo a scrivere questa narrazio·ne. Documenti non . ve n'. ha~ no che pochissimi, pèrocchè acca1npa~do co· slantemente gli uontini di Garibaldi a cielo scoperto, . spesso sopra montagne disabitate ed incolte, e solo pel riposo, raramente accadesse che vi atesser mezzi da, scrivere. Tra i giornali, i pochi concessi nei paesi in- , vasi dagli eserciti coalizzati alla compression.e sia . che loro non pen)enisseto con. esattezza le notizie., ~ per ispirito di parte le falsificassero, travisate o false le r i- • portarono,.. e i fogli liberali che si pubblicat'ano in ' paesi lontani dai luoghi di azione, come nel Piemontet costretti per mancanza di più esatte a riport.arle, contribuirono a prop~gare il falso, che poi fu luftgamente ripe~uto con opuscoli f?d aP~he opere di rnaggiot~ mole.
4 Le cagioni che indussero Garibaldi a parlirsi da Rorna, lo scopo che eb~e sempre fisso i n 11'te n te, e clal qualè per ostacoli ·non mai si dipartì, le operazioni di ritirata co11 istraorçlittaria tnaestria cornbinate, e sttlle quali il numero dei ne·mici o gli sforzi della reaz~one rnal si attentarono di prevalere, l' infelice tentativo di Toscana, e '" fìnaltnente il martirio di m~lti valorosi per~ cause imprevedibili avvenuto o per tradilJlento, sona l tali che vonno essere purificate da ogni (inta di falso; e per amore di verità sopra le· in~neste calunn-i~ della setta clericale, e perchè rif ulga l' _abnegazione, la sag- - ' gezza, il genio guerriero dell' eroe, clte oggi nell' esiglio. stenta la vita. J • • Testimonio oculare e qualche volta attore non ul~ tirno 11e·l lagri~nevole dram·ma - ·poichè ebbi l' onore imme.ritato del comando di ttna coorte (battaglione) ~ io mi ·accingo alt' opera, e rirnelto pui alta storia il ' giu.di~io supra i fatt·i che narro, della cui verità i 111iei compag·ni possono esseré garanti" l ... • '· , i
.. t. .. Roma più non regp.;eao . o • L'Assemblea Nazionale avca disperato.... I triurnviri avevano rimesso il potere. Quel gran popolo desolato, tna pur se mpre magnanimo, attendea con calma 1' ~.rmata irrompente, e l'ire pontificai i, amministrate dalla nazione delle libertà. . J.Aa santa città, benchè minacciata dal Gianicolo, bcnchè aperta al nemico, non parca vinta. Una parola si avea pronunziata ~i · novella difesa alla linea del Tevere, e già in un ha leno mille braccia cittadine si apprestavano a rovinare i ponti, cari pe.r me- ·rnorie, a ritrarre all'amica sponda i molini e le barche, ed alzare fortini lungo la riva. Le magnanime donne transtevcrine già rac- , coglievano le cose loro più care, e recando in braccio, e per .mano adducendo i figli, dal ponte vol.gevano un ultirno sguardo agli abhandonati focolari: nè rispetto veruno le riteneva dal generòso proposito; rbè la vista di tanti cittadini volonterosi , e intenti a prolungare, anche a prezzo della vita l'acquistata libertà, destava tale nn ent.~siasmo, una gara di .patrio zelo, da esserne il dolore ·pei caduti coHgiunti, od il quadro d'una più lagrimevolc catastrofe dimentir.e ·O raffrenatò. Ma non fu che una parola, e ben tosto sopraggiunse il silenzio e la tri"tezza. Roma sarebbe salva, se a tanto avessero bastato l' ahnf{Ja.zio.n r. ed 1·z ·cor·agaio de ' suoi di{r;nsor1·. · I militi di Garibaldi, gli ultimi reduci dane· 1·ovine dell'estrema difesa di S. Pancrazio, cari per valore, per Je fresche amicizie, pel rncconto dei pericqli scampati, davano l' ultimo addio a quei valenti bor~higiani, e t1~oppo angosciati d'amarezza , proccdcano ~ mentre d' uuo sguardo lagrimoso venivano accompagnati , - e dalle madri ai teneri bambini additati pel saluto e per l'e- . ~ . semp1o. ' · J} orgoglioso Ondinot s'attenderà umili ai suoi piedi i supJ plicanti di · Attila, ma iQcontrerà i rigett.atori dei vergognosi patti di Brenno. - ·
.. 6 C'o mposto alla · calma const~eta, Garih~ldi, dali: alto del!e mura · ~ di S. Giovanni esaminava le l~nce nelllJc~e; egh avea In quel momento decisa la partenza : era il 2 t uglto. L'odio implacabile. allo straniero per cui l'Italia nostra *getne nella servitù e nella sctagura, la gallica mal a fede troppo nota pei fatti del 3 giugno e pel seg~Jito, . is~i~arono ~ Garibaldi. il di~e.- . gno di abbandonar Ròma , e d t aprirSI d passo 1n mezzo ai nemici, abborrendo di piegare il cono ai patti del vincitore ed a qualunque costo intento a condurre i suoi in terra italiana, ove deposte le armi, p~tessero però anche una · volta servire alla sperata ri: __ .scossa. Egh non poteva avere, e· non aveva fondate speranze dt " vantagg·i italiani collegate al concetto di lasciare la 'città eterna .con sì picco'e forze, ma solo volle, -coi rQezzi che stavano in sue , mani, trarre a salvamento gli uomini che lo avevàno seguito in tutti i pericoli, in tutti i disagi, e serbare incontaminato l'onore di que11a legione, che tante simpatie .aveva di se lasciate neJ~e can1pagne di Lombardia e di Roma. E del resto non ignorava, che come lui ognuno -de' suoi avrebbe sdegnato ogni patto collo straniero invasore, o con altri governi d'Italia che avessero avuto · parte aHe patrie sciagure: - Deporre le armi in terra italiana. E bencbè l~ cose d'Italia - volgessero già inevitabilmente al trista fine a cui oggi sono pervenute, nullameno Venezia, l'invitta. Venezia avea decr~tata la resistenza ad o~ni costo. Campo più ,àello a chi avçssé ancora una vita da sacrificare alla patria cadente non. rimaneva in Italia: ed il generale vi fissò la mente, e tutti i suoi lo compresero': e tutti, meno i tristi, lo seconrlarono nella generosa intrapresa. · Riferisco le parole del ministro della . guerra generale Giuseppe Avezzana, in una sua lettera ai Genovesi. Così scrive: « Da quanto .e oH (Garibaldi ) dice1'a, . voleva tentare -di guadagnare gli Appet?n•ni. per gitingere su l Po, e di là portarsi a Venezia. DiG csa~rhsra Il suo voto.... ! » . < Che se nel seguito un lampo di speranza halenò innanzi a l~11, e fece. ch'egli aneo una fiata si attentélsse di chiamare alla r1vol~a, contro to straniero e il mal goyerno, i popoli in mezzo ai 9ua~1 e pass:.tto - obbliando in tal maniera, per generosi sensi. , 11 disegno prim~tivo - fu perçhè lettere scriltegli ·da Firenze gli promettevano 901 colori i più vivi indnbitabilc l'insurrezione dì t~t~a !a 1,oscana, e perchè ancora uon1ìni, che si dice·vano hitluen...· ttss•m•,. ~~n preghiere riuscirono a persuadernelo. Doveva egli ri.. fi utarviSl . . . . . ' E ne vennero ~marissime .delusioni, per quelli éhe inavvedu... t~mente ve lo trasc~narono; con ciò sia éhe oltre agli ostacoli che st vedranno, __ oppostt daJia setta dei moderati, funesta mai sempre
7 all' infelice nostro paest', la reazione allora fosse in tal modo imbaldanzita per r a-rpoggio delle · baionette· straniere da far svanire ognì sper~nz~ in c'bi fosse stato meglio che Garibaldi in(ormato qelle cose, o meno di lui ardente di libertà. Anche a Roma era occorsQ un non dissimile partito. . E~li è certo _che. f!lvvi. parola ~i càmbinare l' usèita dalla città ._:. giudi..- ,. cata ornai Inutile la res1stenza - e trasferire la sede del governo a Spol~to, posto' favorevolissimo, e non ancora occupato dagli austriaci, <?Ye. tentare nuovamente le ·sorti d~lla guerra~ entrando in questo divisamento oltre a Garibaldi, anche il generale in capo · Roselli, e perfino aJcun'o dei Triumviri. E per verità Garibaldi non si recò a ·caso con le sue· genti a s. Giovanni Laterano, ma in seguito d'intelligenze passate col quartier-generale: e dis~e --e eredette per fermo, non essere la sua legione che la vanguardia del resto dell'armata; ed attese invano fino a notte ish"ttzior.:i piu prer._1:se, anche dopo aver ricevuto il rescritto dell'Assemblea che conferiva a lui ed a Roselli pieni poteri su tutto il territoriò deHa · repubblica romana. Pe.rciò la sua partenza non avvenne che alla notte del 2 1ugliQ. · Ecco quanto ass~risçe ~n . proposito B. Del Vecchio· ,nel suo racconto storico sull'assedio di Roma : (< Mazzini fu dolentissimo della dedizione della ·città e dé1 totale scioglimento dell' Asse~blea, chè sua m~nte era di resistere, se non in Roma, altrove. . lnfatti .. fra i suoi proponimenti era pur quello di trasportare a)trove la . sede dell'Assemblea, accompagnata dall'intera armata, la .quale senza dubbio sarebbe stata seguitata da numerosa quantit~ ~i fl?- polo; e per siffatto modo la vera guerra di popolo accendendosi, ayrebbe incendiato l' intero spirito delle Marche e clelle Romagne. · pMnte quàndo che sia ad una terribile riscossa. lp. sul principio l'Assemblea tentennò, e quando avrebbe forse determinato di seguitare il salutar consiglio, non v'era più tempo (??), perchè le truppe nemiche opponevànsi colla loro entrata ad ogni intrapresa. . » . Ma senza dubbio vi entrò la mala fede~ : ed il tempo perduto ·in quella giornata che avrebbe forse potuto portare 'dei vantaggf r. incalcolabili. nòn valse che ad infiammare gli animi, a far rivivere - l'entusiasmo per la Rèpubb1ica, ad aumentare poi la legione di Garibaldi dei militi Vùlontariamente sopravvenuti, e sfuggiti alla · rigorosa sorveglianza de' loro capi ; mentre poi la lil)ea roma.na,- 1• -artiglieria e gli altri cor pi furono chiusi in Castel S. Angelo o nei quartieri, studiando ammansare in questi bravi difensori ,di Roma il furore della riscossa, con mendaci promesse d'una vantaggiosa capitolazione, o di compenso..•• ! · .. · ' Vi ebbe perfino chi credette nei francesi r intendimento di rispettare quell'armata .ehe H aveva combattuti; e 'l~ vane e ri- /
" ' . 8 ' dicole proteste che vennero poi, provano abbastap,za le amare~ze, per lo spiacevole disinganno. - . A tanto e plu oltre trascina I' ambizione . · · ! d. ., . . r, . La confusione .era succedut~ alle Iscordanzc g1~ · Ins?rt~ . ~~a i capi dell'armata che poi r~masero -~, Roma, e Gartb?Jdi gtu~tcando nociva ai suoi progetti una ptu lunga aspettazione decise di lasciare la città. . . . Alle 8 ore della sera fu dato Il segnale · della partenza.. La · legione italiana, due reggi!Denti di .drago~ i, pe\ò incomplc~i e senza ufficiali molti drappelli de' var1 corpi dcll armata difìlarono tacitament~ fuori' della Porta s. Giovanni, e seguendo la circon-· ~ vallazione si posero in marcia sulla via T'ibu1'tinn.; innum-erevoli tcarri di bagagli e. di munizi?ni furono condott! dietro quest~ ' truppe; in tutto SI contarono ' Intprno a 4,?00 fan h ed 800 cava! h, che dopo aver marciatq tutta la notte, all alba del 3 campeggiavano a Tivoli. · · l francesi', abba,ndonaii alla gioia del 'prossi;mo trionfo, sognando · forse le vendette e le persecuzioni che poi per opera loro a Roma . seguirono, avevano omessa la consueta vigilanza , e ]asciato scoperto · ed in balìa a Garihaldi il cammino ad evadere. Guida l' animoso 'Cicerùacchio accompagnato <la parecchi altri romani , l' oscurità delJa notte aveva· favorita r impresa. . II. ' Divise le truppe ln due legioni, ed incorporati i militi"npovinella seconda, . vèrso le 4. pom. Jevossi il campo da Tivoli, e tutta Ja colonna si rimise in marcia. La sera trovò i garibaldian-i nei · dintorni di Monticell~, ove passarono la notte successi v~: r indomani . a 1\fontcrotondo·: e rli là' il 6 attraversando la vi·a Salara sulla direzione di Poggio Mirteto, e quindi valicando le minori catene c~e sc.en?ono e si. dir~ mano dalla grande· dell'Appennino, dopo 1 unghisstme . marcie, disastrose ·per lo sproporzionato attiraglio, che spesso f~1 segregato dal~ e legioni e costretto a cercar strade rotabili , · con J?Crtcolo . d~· . ess~re predato, il 9 'luglio arrivarono a Ternì, affranti- e malmenati . dai disagi e dalle privaziòni. . ' ~~r questa marcia, corne per quellé che 'seguironQ, il generale.. f?rs ~~eh~, per no !l rec~r soverchio impaccio alle Comuni, a · cui r1usci~a gta graye d_ ear.tco dei viveri e dei foraggi avea disposto 'si all?gPr~sse negli orti dei conventi-, allorchè non longi dai luoghi in cu1 s1 gutngeva. se ne rinvenissero : e ciò quasi sempre accadde per esse~e .numerosi nell~, terre romane. In ·ogni ~ltro caso però po• n~asJ l! ca~pOJ ove ptu cad~sse in acconcio, sembrando fermo volere d~ . GarJbal~t che la sua truppa riposa~ alla ca~pagna, a cielo ' ( ,
.. 9 • scoperto É ammirab,ile che in questa, siccome in altre somiglianti prove di fermezza e di sofferenza, egli priiOO e la donna sua ne dassero r esempio. Una tal donna nornavasi Anita. Brasiliana di origine, ma seguace delle nostre credenze, compagna per Iegitti!no connubio a · Garibaldi, con ~nusitata c più che femminil ,costanza Io seguì in ambi gli emisferi, e ne emulò il valore e la fede. Immobile al suo fianco dovunque fervea Ja mischia, fu in Am·erica seco lui nella prospera come nell' avversa fortuna, nelle battaglie e nei disastri , p_er le aride campa~ne fra i }lericolì e le privazioni, e- su fragil legno attraverso deii'·Oceano. - - · -f ' llenchè straniera alle nostr·e a'spirazioni 1 rispose _col marito allo squillo di guerra, e volò fra noi, esempio di frat.ellanza e di legan:te futuro tra il genere umano. Parlava di guerra ai militi come a~ compagni, ma con guerriera dignità: incoraggiava nella zuffa i tardi, crescea l' entusiasmo ·nei forti; e quando ~valse il ·coraggio, r esempio, novella . a~ azzone su nob!le destriero, prima tra i primi il petto '.espose ai colpi nemici. · .. - Da se-i mesi :recava in seno un quarto pegno di coniugale affetto; ma n è i prieghi delio· sposo, n è il bisogno di cnre mag- .. giori in sì tristo stato la .rimoss_ero da-J generoso proposito di seguirlo nell' i-nfausta fazione, ed i dolori e le fatiehe con la cons~eta fermezza sopportate le preparavano, ahi! troppo · 'immaturo fine. ~ , · ·-, A Terni henchè da vari giorni pervenuta la notizia.della ca- ·duta di Roma vigevano tutt' ora gli ordini repubblicani, e .. sorgeano nelle piçtzze gli alberi della libertà. _J.,eneya questa terra con _ meglio che· 900 uomini il colonnello -Forbes, n· quale s-i pose immediatam-ente agli ordini di Garibaldi, c i suoi ·uomi·ni .furono poi incorporati ne1Je legioni; le quali, ciascuna di 3 coorti (battaglioni) ~ erano comandate la prima dal tènente-coJonnello Sacchi, · la .seconda dal sopraddetto colonnello Forbcs. Ciascuna coorte contava da 5 a 6 ' centurie. · , . J~a cava·lleria veniva condotta dall' americano Bueno. Dirò in breve .dèi movimenti pel nemico. - Il generale in capo de' francesi Oudinot per cattive· informazioni' supponendo in Garibaldi l' intenzi6ne di gettarsi nelle montagne di Alb~no e Fra~ scati per quivi organizzarvi una guerra di partigia11i.. aveva fatt~ · partire nella sera del 3 luglio 1a prima divisione del corpo spedi~ ~·ionario per insrguirlo: ed il giorno seguente tali truppe oecùpavano quelle due citt~ ed i loro dintorni : ma tosto dopo una -sola brigata rimase quivi in osservazione,, mentre l,altra tornò a Roma. , Q gasi contemporaneamente all'uscita . della prima divisione, il generale Morris fu spedito con alcuni battaglioni e numerosa ... l • . .
.. 10 . ~~ . . cavalleria nella direzione di Civita-Castellana, coll' o~d~ne di ?CC~ pare e ridurre all'obbedienza del Pont~fice questa cttta, Todt, V:•- , terbo ed Orvieto. - Il generàle borbonico Slat~lla concentrava 1n questo stesso t.emp~ n~ll' Abru~zo un corpo dt truppe l?er contendere ai gartbaldtani ]e frontiere del Tronto e del V ~h no, .o v~ tentassero di rivolgersi alle terre napoletane: - e va:1. corpt d! austrjaci si erano mostrati al confine to,scano !lelle VJ<;Inanze dt Acquapendente, ed inoltre. occu~ayano, l l}mbr1a e le Mar~h~ .. Tutte queste masse dr .nemiCI pe~o, siccome apparve, SI hm!- tarono a tenersi per •aHor.a Il! o~serva~ton.e: ed attendere che megliO si sviluppassero. ]e i!ltenz1ont di' G'ar~balàt. , . , . . _ . . ~ Nella marcia dt sopra .narrata Sl o~servo cb~ alcuni ~1ttad~n1! noti per avversione al governo repubblicano, a~l appt:ossim~r-st di Garibaldi fuggi'vano, corren?o la. fama :essere. suo co~tt~me ~~ rne~ tere-- a sacco le case dei cosi detti Nert., ed 1 conventt de1 frat1. Errore siffatto indusse il generale a •far pubblico . un ordine .d.el giornQ, in cui, rass~curando ~li a~itanti. ~~lle sue intenzioni ~ d~i suoi, apponeva ]a confisca dei- beni mob~lt 1n profitto delle Iegtoni, ed a sollievo delle Comuni a. quei proprietarii, _ i quali di q~alnnqne condizione essi fossero, àvessero preso- . là fuga: e ciò in virtù dei pieni poteri accordatigli dall' Assemblea Costituente romana. . Se però nel seguito avvenne di poter porre in effetto quel~ l' ordine ·del generale, il che accadde assai di raro, fu tale l' indulgenza di quelli che n' ebbero il carico., che ad eccezione di alcune cose di estrema necessità trovate nelle case dei prevenuti, fu omesso il resto, anche in onta ai voti della maggioranza deira· pop~lazione, speciàlment~ in· Romagna, che avrebbe voluto s' inveisse a danno de' rea-zionari i , che il ~11ccesso dei francesi e ,de- ' gli ~ustria~i avea incorag~iati alle nefande loro opere; od il) sproporztone d t quanto altre la fuga, le commesse ttéquizie, avessero realmente potuto ~meritare. ~ . . La no.tt~ d~ll' 11. Garibaldi ' abbandonò Terni, e per la strada th S. Gemtnt st volse verso 1..odi. · . .1?. questo periodo dell' infelice ritirata, av~ano incQminciato , . mdt~t che a Roma. .vollero seguire il generale, e molti delle · centur1~ che condusse 11 colonnello~ Forbes a (lisertare dalle file. Stan~h1 p~r 1.e !atiche, incerti dello scopo, certissimi dei patitpenti e dei peri co h, 1 più debo~i, specialmente gli indigeni, mano mano ~e pa~sava!lo per .le nati~ contrade, scomparivano; molti erano rt!f~astt a 1erni, non bastando l~ro r animo -di prose~uire, ed al- . !t• ab~an_donate }e ~]e lungo la via, e presi .,poi dai francesi che JncomtncJavano ad !n~alzare da . vici~o, ~n lunga prigionia pagarono ~r~ la }Qr~ vilta. Anche 1 dragon1, .e di questi la JliÙ p;~rte . per avtdltà del valore del tavallo, si diradavano, eon malvagio
11 . . es~mpio ai compagni : ed inconsci forse questi fug~iaschi getlavano il germe dello scoraggiamento che do~ eva in seguito di venire pressochè generale. • Alcuni tri~ti fra i sopraccennati disertori malamente approfittavano dell' arma involatà, dell' abito, o del nome del ,duce. Impèrciocchè fu vvi chi · pella fuga vergognosa fece requisizioni. com~ mise laoronecei o p'eggio ~ . valendosi a gi ustificar_e simili ribalderie del nome e dell' autorità di Garibaldi : mentre poi per opera loro, o d' altri che vi avess-e interesse, faceasi correre la fama che le legioni garihflldi~ne o Garibaldi stesso avessero consumati questi delitti. Quindi i - ~-o~-i di masnadP, di orde alle legio~i, di br~igmui, di devastatori ai legionarii (f). - Se non che queste ma- , . ., ( r) Veggasi rhi erano i briganti. Cirta 8 miglia da Totli sull'a •i.. che ptH.... eorsero Je· legioni ,per andarne ad Or•ieto. come •edrassi in seguito, S•)rge uo eoovenlo Ji frati .dell' ort.li ne dei Camaldoleai, aotirb issimo negli anna 1i d a nostra religione j Q(IO piÙ di 15 rratÌ bianchi abitano quel vasto 8 pià che frateSCO edifizio, e ne co~sumaoo il pingue pro•eoto nei più peresrini fra i cibi magti, .di luoga mano prep~trati, "luisitiuirni. - Il luogo cade~a açcoocio al llreve riposo dç11a truppa, e -come_ <Ji costume, oe •eone occupato lo spazioso cortile. La .santità del luogo, la prerenza -del geoerale oo&tto. Iii di~ciptina non ancora. posta in ohhlìo dai militi apecialanente io ~ materia di onore, tolgono ogni dubbio su l loro contegno in , meo ebe · mezz' ora -di soggiorno. Ma com.. altre •qlte fra i Cappuceioi e gli altri Mendici-- trovarono i gartb4ldiani la più corttase· ospitalità, i o me~zo a ~ostoro, nuotanti negli agi della vitta e nella imme~~tata abbondao1.a, per la . preteaa viola~ione del chiostro ebbero ad udire i più ac:na•·• rimproveri'. · · . Ma ciò non è tutto. Un ufficiale superiore arrivalo a tua volta due ore dopo alla tes~ def retroguardo, f.-uo prende'e ai suoi lo ateuo· posto · di riposo, pr~sentoui e chiese a quei due frati per sè del pane, non eueodogliene rimasto o ella distribu&iooe : a che gli veqoe a•pr~mrote rispodo non euerne Jtato f.. tto· io quel giorno. ln!.i~tette. però ~on lU!ta urbanità quell' ofllz~a1e, per &e·mbrargli'. etraoa ta anoluta mancanza di . pane io un convento. e così ragiona odo, e per le· reiterate ·otagatj(e 1ameotaoJo&i, a' inoltrò 1eoaa avvedenene io certa camerett~' ov' è il foroo,.,.,t>ntr• intanto i due frati persistendo nel maoifeato ri6uto se oe erano aod~ti, e t• a~eano la1caato iolo. N•lD dubitando egli 5e a\'eue trovato quaJ. «-he allro, ooo avrebbe, a1meoo per · sentimento di umanità, esitato a. darglj 1uanto cbiede•a , av•iossi per ~otrare io un'altra camer~ contigua •• ~ •• quand' e«o - luUo a uo tratto spalancarsi ta porta, ed uscirnt! u11 fral49 npd an~ra •edu~ fl~ allora , eoo due eoo'rmi m~stini at guinzaglio , 19 uuo dei . qu~ti l_anciò roo .tranlo impeto 1ul male aecorto ufliziale, d•e ghermitolo per le vest,i, pEt &arebbe indtr· ~ hitatameote . asdto malconcio, se noo -iopraggiunse•a un milite.,.chiamato alJ.o atta-· DQ romore. che d' un- colpo di fucile stramaz&ò il feroee animale mi urreoo. Quello seia·gurato monaeo bencbè 5orpreso all' ioaspetta ~o aiuto, •t•v~ p« aprigioo~re t• altro can~ addol•o al cora8g1oao mil1te, ma al trambusto ed . al ro·· more ·tlella fucilata aceors~ro molti altri, i quali a•rebbero cerlameole "eodioato' l' insulto faUo ~~ loro e~po, 1e l' uftiz:ale aoo li ayeue Lratteooti, eoo la pro· IDe)ta di dare -puhhlieamente i\ meritato castigo atJ• a·ntore di Ù malvagi~ atlsnla&D. · Toato dopo l' arrea-to del frate, l' uffi~iale fece via ilare a~coratameot• t. et· · mera di dofe er~ uaeilo eoi due mutioì , ed oltre •d uo altro maoif•i--•A"
12 •• • inade hanno corsa in due anni. Ji guerra gran parte d! Italia, .e gli Italiani sanno rcr prova In quanto conto dcbbansi tenere siffatte accuse. . . . . G Ji ufficiali però pcrs1stcvane. -:- Era bello a vedersi, 1 cap t .d' o(J'ni grado e d' ogni arma fare a . gar~ in ~ialzare gli abbattuti0spiriti dissimulare la stanchezza, la sete, Il caldo, per trarnc , i militi ali' emulazione. Il generale primo e la moglie, Ciceruacchio ed i co!Dpagni porgere a~ soldat.i' il poco. liquore gjà ser?~to al . proprio bisogno: e a questi, .megl_to le f?~tt paro]~ d1 quei ge-. nerosi, che la .bevanda essere di solhevo, d Incoraggiamento. Nel mèriggio del 13 luglio le legioni giunsero a l'odi., I vi furono . rinvenuti alcuni pezzi d' artiglieria; ma pel sovcrchio calibro e pel genere ai guerra, più che di utilità riu~c.i ·vano d'impedimento. Un solo, leggerissU:no, .fu tratto ·poscia ,con noi, il quale, siccome vedremo, fu cagione di . disastri. · La sera' rlel giorno stesso il gener<:tle diede gli ordin.i pel ,pas~ saggio. del Tevere e della frontiera · tosc~na.··- 1~utto _il bagaglio. fu ridott() ·a 90 ·alnimali da carica, ciascuno · portante 2000 cartuc_. cie. I carri, i cavalli superflui, il resto delle munizioni, tnttò fu consegnato alle .autorità di Todi: i trasporti supplementarii fu.rono rimandati. · La diserzione avca ·ridotto :il corpo a non pi.ù di 3000 ua-' mini d' o~i arma. .. -. l compliee. nascosto dietro de' mobili, fu rinvenuto litnto pane, che ,poi devQtto a vaotag.g·io d.e11à truppa ba5tÒ '.i1 .gioa·au seguente per ·ben 100 uomini. ·· 'l'ra.tti prigioni entrambi furono coodolli d' innanzi al generai~ a.d Orvieto. e heo.chè un tal de:itto meritas~e la ma~gior pe~a ed i ,oldati (o,rte'mente la recJamauero, pure Ganhaldi, ottenuto ·J1er es5i dall' -uffiziale off.e'o il pe,r<lono _ ge• _Qerostmente li restituì a lihertà : e nel poco t~mpo che dimorarono fr.a 1~ le~ioni ebheru agio di auicurarsi d : quanto Yi avesse .di v~ro nelle calunòie .che si sparge· · ~~no aul coo,tg d~i g.ar•haldiaoi. . , • . . N o~ \o.m~ellerò del .r.esto. che per .questo .fatto, fu impostf:a conv~nto ·una ~~n.tr•.hu7.1one da scudi 16o: ,•1 solo attn di rappresaglia, che ahhia semhiaoxa di arhllrao, .~ommesso ·. dai, ~e~i.(;mar~ di GaribiJài in tutta quella ritir,t.ta. l • l\11lte a'tre aef~od11a sarehhero a oarrarsi ,di t.ali m1oisì.d del eu ho divipa m ilita.o~ .n.elle 1ìl~ .~ella reazione . t1n dra,ppello di cavalleria che era statQ ~pedito \'e.rso Pol•gno, oel ~ator~o~ r:»assando di ·ootle vici.no .ad altro co•ven.to pr.~sso 't~d. i, ..fu ta'- lutato da que1 frall con.~~ salv.a di fudl~te, per la qua·te fu 1 mort'O il capilan.Q eh.e lo. e~pduett~ .• e due m•hh gravrmente feriti. __. Ad Or•·ieto saputosi .P a.vvicinar5i òeiJe trt1ppe •:aribaldjane furono .auold:ati · a l ttfl · · L·1· h d · ~- ' · · ., . ,l .Jil11f!!a •, ':'c e an arono gr•dando prr le vie: li r.esiAta ai briga" ti: au questa •?h• DOQ rause1 al malvagao tentatno di ri•olgere le armi italiane eootro peUi it"aliaIJ'• e4 i poehi presi a tassate e sopriiffatti dal ~aggior ouUJero di quei bra•i abit.Joti f•eero ehe dai Jea·o · · "' 1 ' • b . ."' narr JJ avesse pau so enne testimooian~a di 11mpatia : pe>i~hè seo.b·- ~ •ne 11 po~~-lle al e~mpo in uoa pianura alla sinistra dPl fiume Pallia, quei t•ttadioi . •,<"ero le ·P'U calde utanze .ed otreooero ~h e il ~eneraiEt per:mettes&~ ai militi di •eòtra· .''' r~ ~~~ .J~ro .oeiJa eit;t•• L'.aceoght)I;J•a, fu auper1ore ad os•i a.apetteti••· .·. :.
• 13 . ' , ]}1: · La linea di frontiera délla Toscana, da Citerna, corre diago- ·· nahi).ente_alla parte centrale della penisola nostra, tino al Meditcrrane~, ~d in direzione quasi perpendicolare da settentrione a ~e.zzogtorno. . ~ ,. Per tutto questo spazio non vi ha che il Tevere che formi per brevissimo 'cammino un limite naturale notab.ile, il quale possa p.resentare un serio ostacolo a valicarli\, trovandosi tutto il resto ~.~.ice~ da descritto, ~ d~ · ~ont~gn~ di orQinaria altezza ·o da valli p1u o meno- profqnde, d1 non dtfficde accesso per una truppa senza fmpe~i menti. · · ~ · · · , · ·La' gran catena dell' Appennino che attraversa una parte della 'foscana, in questa situazion.e. di co~fine lancia numerosi contraforti ~ e sporti seconda~ii per amhi i lati verso i due mari che fiancheggiano la pepisola: e prinéipalmente dalla parte ~el Mediterraneo , ove anche più sotto del lago di Bolsena ·continuano le ondulazioni più o meno elevate _dal terreno fino alla spiaggi~. Le quali ineguaglianze tutte offrono punti vantaggiosissimi ·di difesa, ·o .maggiori probabilita di mascherare i proprii movi- . menti; anche a fronte d' nn avversario più attivo o' più avveduto che non fosse ]' austriaco . ' l' Due grandi strade dallo Stato Romano m'eltono in Toscana l' per quella parte: l' una partendo da Viterbo per Acquapendente va a Siena, l'altra . da Peru~ia per Arezzo conduce a Firerrze. Ambedue queste str.ade erano occupate dagli austriaci. - Era . adunque disegno di Garibaldi deludere il nemico sul punto di passaggio d_ella frontiera con numerose diversioni, onde varcatala avere il tempo di ripassarla dal lato qelle Legazioni, prima che gli austriaci potessero avvedersene e raggiungerlo. . · · Un me~zo squadrone rimasto di retroguardia a. S. Gemini ricevette l' ·ordine di sping~rsi fin sotto ..a Foligno, gettare l' alJarmè tra gli avamposti austriaci, e quindi raggiungere, per scorciatoie prestabilite, sollecitamente il grosso delle legioni. Di sei centurie, affidate a scelti capitani, abili a- condurle isolatamente in ogni fazione, quattro doveano partendo da Todi per d_irezio~i eccentriche·, tenendosi sempre alla sinistra del 'Ievere, mostrarsi sui monti nelle yici.nanze di Pe_rugia- tenuta dagli austriaci- e rimontando questo fiume fin· dove passa di fianèo al lago Trasill\eno, e convergendo quindi simultaneamente a sinistra operare su tanti pQnti qu~nte le cènturie stesse il passaggio del ·nume, là dove segna il confine tra la Toscana e la Romagna; e due pure con movimento divergente, ma a sinistra, doveano portarsi sui monti che domi:.
.; .. . , l 1-i nano Viterbo, già occupato dai fran~esi, passando il Tevere presso Bagnarea 1' una, l' altra p~esso Orvieto; e per un~ c~nv~rsJo!le a destra guadagnare Ja fropttera ~oscana, con I~ prec1sa Ingiunzione di trovarsi tutte, non p~ù t~rd! del. 1 ~ Jugho, a .Ceto n~, nuovo punto di concentramento dei d1verst dts~accarnenti e del nucleo principale. ·Quest' ultimo, fortificato_si a .Todi e corna!l~alo d<:t G~- . .. ribaldi in persona, dovea passare tutto· d 14 netTa Citta , per. dar tempo alle centurie rli portarsi ciascuna all' altezza designata, limitandosi a/ far esplorare le strade di 'ferni e di Perugia: l' in- _ domani dovea métter~i in marcia per Orvìeto, e di là quindi ridursì pure a Cetona pel giorno prefisso. ~- Gli .austriaci intanto incominciavano a dar segni di vita . S~Ha notizia ùella marcia di Garibaldi sopra Todi, contraria ._per avven· tura ad ogni loro supposizione; ve~ivano pe~ es$i diminuite le guarnigioni ili Ancona e di altre città ~ell' Adriatico, onde ingrossare - ~ quelle dell' Umbria, e mettersi in misura di contrastargli l' in· gresso per , Perugia nelle Legazioni. 'Dall' altra parte le truppe che per Acquapendente sembrava accennassero a Viterbo , e perciò _ alla . di .lui sinistra , si ritraevano dietro· la frontiera di Toscana per la direzione di Siena. In .una parola il generale D' Aspre da Firenze, il generale Gorzcowski da Bologna si preparavano con forze ~numerose ad opporsi, · l' nno ai progressi de'· garihaldiani in Toscana, l' altro ad ogni loro tentatjvo nelle Romagne tutt' ora bollenti dì rinnovare la rivolta; quindi a ridurre ·al .dovere, di• ceano essi, le masnade che in{t~stano le te·r,·e occupate dalle vi«· · ~ toriose armi dell' impero. · . I francesi condotti dal generale Morris, dopò aver spedito un battaglione ad occupare Viterbo, rimasero accampati nelle vicinanze di Collesecco. · . · , In ·tal modo la p-iccola truppa appariva avviluppata in uno smisurato cerchio di uomini . e dt ostacoli , tranquillamente e da luDga mano preparato , il quale a misara· eh' essa procedeva , ·potea re.slri!lg~rsi ed annientarla. Ma la rara perizia del duce potè C?n ~aptenttsstmi .evoluzioni tr~rla di pericolo; e se poi molti non _ ~Iusctroll:o. a sfugg!re l~ vendetta del nemico, ciò fu per cagioni non lf!iputabdt a G.artbaldi, che da parte sua non omise tutti gli sforzt per condurre a sal.vaii_lento il maggior numero dei suoi, anche quando per opera det tristi era penetrato fra i militi il fomite di dissoluzione, lo scoraggiamento. .La m~~tina ~el 15 éol gros~o delle sue genti egli abbandonò T.odt, e· vah~ato .Il. l,evere sul p·~Jnte acuto si' diresse sopra· OrVIeto, ove gtnnse Il 16. . Il 17 par.~ issi anche . da Orvieto che fu dopo mezz' ora occurato dalle truppe frances1, e per Ficulle e Città della Pieve, vali- , ------------------~------------•------~--------
... 1.5 cando senza alcun. ostacolo la frontieril toscana , il 19 entrò in Cetona. ' ' IV. ' . I satelliti delr oppressione, · i soldati d' una causa ingiust~ non possono essere che codardi-. Erano di guarnigione in Cetona, .. oltre ai soliti carabinieri, dne compagnie di linea toscana. Il capo di queste truppe, a quanto paré, non era sta(o ~vvisato dell' avvicinarsi dei garibaldiani che quà.ndo appena gli esploratori a cavallo erano _giunti già sotto le mura: conciossiachè .questi alloro ingresso nella città non trovassero che le ttaccie d'urta fugél d~sordinata e recentissima, e perfino alcuni cavalli non a tempo insellati, e lasciati in balìa a se stessi per le vie. · . E . la città è forte per sito, e murata. - Ma quelle truppe ripararono a Chiusi, ed ivi ad istigaziope del vescovo si unirono ad alcnni armati del contado e mostrarono di prepararsi a chiudere a Garibaldi il cammino da quella parte, scavando fossi ed inalzando barricate ai principali sbocchi. ' . J.Je centurie staccate a Todi arrivarono a Cetona in parte il t9, ed alcuQe per ~aver dovuto evitare gli austriaci usciti ; il dar loro la caccia, e per le difficoltà dei luoghi , arrivarono la mattina del 20 luglio. La stessa mattina tutto il çorpo riunito marciò sopra' ·Foiano; quindi il 21 per strade traverse ed appena praticabili Garibaldi entrò in Montepulci~i no; . · J.Je mosse sopra descritte erano riuscite a meraviglia. Come vedemmo, a Cetona poco ma.ncò non rimanessero prigionieri i toscani che la tenevano. · - Il generale d' Aspre stesso incerto sul punto ·di passaggio, e per la marcia del nucleo principale de' garibaldiani, da Todi ad .. Orvieto, supponendo ch'essi tent~sero d'imbarcarsi sopra ·alcuni legni da guerra americani in- quet giorni comparsi nelle~ ·acque di _ S. Stefano, avea concentralo un grosso corpo. deiie sue truppe a Siena, dandone il comando al generale Stadion, coll'istruzione di attendere, si pr-onunciassero con maggiore chiarezza i movimenti di Garibaldi; ma di tenersi però in misura di tagliargli ogni comunicazione con le coste del Mediterraneo. Da·Firenze inoltre, egli avea spedito in cerca -di lui l'arciduca Ernesto con 3000 uomini, il quale già campeggiava nei dintorni di Montepulciano ed era in ~posizione di attaccarlo. Quella ch'io -chiamo supposizione del generale austriaco durò _ancora molto tempo, come lo provarono alcuni dispacci del generale D'Aspre dai nostri intercettati nei dintorni ·-di Arezzo, e di- r ..:tti a~ ... generale Gorzcowscki e ad ~ altri capi dell'armata : ed è '
.t6 . ~gevole il riconoscere che · a~ tale~ supposi.zidne abb~a d.ato. ·luogo qualcbe ~om~nicazione ??nfiden~tale r:e~ parte d~glt agerJ t! d~lle potenze cattoliche per cio che s1a veriSSimo che Il rappresentante deali Stati-Uniti d'America a ll.oma, signor Cass, offrisse più volte prgtezione çt Ga~ib~Jd~ . ed ~i suo~; ·,e .. eh~ dopo la r.itirata de li~ legioni da quella c1tta, ven1ss~ di la Invt~lo u!l uffic1al~, ~che pe~ . malàtt!a non avea potuto _part~r~. col · ~en'!er~le Il ~ lugh,o, portatore dt una Ietterà a Garibaldi, .In --cui SI ripetea l offerta d1 pro.. tezione, e faceasi un cenno sopra certi legni da guerra v~leggianti nel canale di Piombino. I..a Jet.tera però non pervenne alla sua destinazione-nel corso della ritirata, · ma gli fu porta quando ar.. rivò negli Stati Sardi~ '· · . . . · . ~-. ~ Non è a meravigliarsi se i diplomatici che trattaro11o la ruina di Roma, ~in . così vitali i.nter(}ssi facessero ancora la spia. . . I giornatf del Governo ~roscanq parlavano vagamente delle cose nostre; e nelia impossibilità di dire il vero, per le voci sem:... pre contradittorie ,che correvano sul conto dei. garibaldiani, si scatenavano. in contumelie. ' · .. Nella mira di renderll sempre_ più odiosi ai popoli, ricondotti .all'obbedienza con le carnificine di Firenze e di Livorno, narra- J l'ano menzogne di saccheggi, .di uccisioni, e il buon governo applaudiva,' e pagava lau,tamente i ·propri ~genti a che e~citassero il -, fratello a muovere contro il ~ fratel1o: prova di devozione al regi.. ~ me granducale che si esigeva dai traditi, dagli jJlusi. . - · · Nelle montagne dell'A reti~ o principalmènte la ) reazione di- .. spìegava le propri.e forze a nuocerei :· e ~on. fu raro il caso irr cui . nelle mosse suecessive, bande armate di villicì condotte da preti e.da frati si mostrassero sulle sommità dell' Appennino .a servire , d1 esploratori agli austriaci,' ad ?ssalire quelli fra i nostri che per ·· n1ala ventura rimanessero addietr6 o si sperdessero·.. nel difficile cammino: e con l'odio di ùo.mini spinti a guerra fratricida uccider li, od almeno imprigionarli con · pess-imi .trattamenti. · T~li b~nde, ad esempio di quelle dì fra Tagliari·i· nell'Ascolano, s1 chiamavano con .infame'" allusione Civica mobiliz~atà e ricordavano pei loro atti e per gli uo~fni che Je componevan~ le masnade della l Santa-Fede, e pei capi i Fra Diavolo i Mam-· mone, i, Ruffo. E. il popolo. gu~~dava sdegnos?, e frem~va. , Pero ~o n ~rd1ron9 ma t ventrne a battaglia : ed . anéhe allQrche l' al!-str1ac~ SU tutti i lati ebbe stretti i . garibaldiani,. piutto- ... sto, a ri~~a.rmt~ dell~ proprie, .-con truppe regolari ' toscane, che con sì v1h strumenti presentava la zuffa; il che però li ·poneva se~pre. n_ella dura al.ternatiVa o di battersi con italiani; già commllttont ~•n ~.ombard1a, o di rifiutare il combattimento. - · · ~ Gartbaldi sceglieva sempre .quest'ultimo pa~tito, é n' esciva :
. . . ' ' 17 con gloria. Rapide marcie e controinarcie quasi' sempre notturne; divisione del corpo in distaccamenti per moltiplici direzioni; con~ ceritramenti inattesi, decisivi, evo1uzioni continue, strattagemini .inauditi con sì pierola truppa, ne erano i mezzi. · · Fortificavasi ·una posizione,. .molestandp i p. tanto il nemico fin nel suo campo: e poichè esso in tal modo invitato muovea all' attacco~ .la stessa posi~ ione serviva di scala ai .gioghi, accessibili' ai nostri abili e· freschi, · disastrosi al pigro boemn. ·Dispiegavé\nsi Je intere forze in lunga bat~aglia, sicchè paresse triplo il numero, straordinario l' a·rdimento; ed il nemico illuso cercava un miglior destro, o del tutto ritraevasi. Fuggivasi a precipizio innanzi a forze maggiori per minacciare di attacco le minori, possibilmente evitando la fallace fortuna d'un conflitto; miravasi · solo a guadagnar terreno aUo scopo. . , Aiutava la breve fortuna delle Sttmi garibaldiane la · fama · meritata del duce, le prove di LQmbardia e di Roma. Magnificavano poi i #villici l'eroe, e mescolavano in lui le gesta di Rinaldo, . la tracotanza di Rodomonte, gli incanti ·dell' Argalia: e gli a a- · striaci udivano gli strani ·ratconii, e fremevano in cuore. e bravavano della .lingua minaccie e vendette. . · Vendette, poieh è non potevano obliare le l giornate di Luino, ove mancò loro il terreno alla fuga, e di Morazzone in cui il mal noto genere di guerra ed il_ panico timore nella notte torse le battaglie contro le riserve d' una stessa bandiera, ed i battaglioni contro i battaglioni, con perdite per confusione e .terrore da mano · amica cagi~nate più che _da nimica. . . l·, • • • · . Il qual genere .di guerreggiare per bande dat novelli strategicanti giudicatJ) infruttuQso in Italia, erroneo o più, per mal ta- · lento di personalità, o forse per convinzione d'insufficienza, ful- ~ minato~ d'anatema' da chi non sente aver dentro il coraggio~ l'abnegazione che esso richiede, e solo approvato o rettamente giudi- · cato da coloro che assolutamente fondanò le speranze d' indipenrlenza e di libertà nelle forze primitive del popolo, non sulle fallaci di aiuti regii, io credo èhe sia il mezzo più acconcio per contrastare con successo la terra nostra agli oppressori, organizzato e diffuso ne' ·varii punti della- penisola - la Spagna non ne diede più volte la .prova? _ ' . , Fideremo noi ancora. unn volta nelle armi regie? .•·• Mal ·per noi che eravamo s-oli n eli~ agone : e il fine corri~pos~ . . . . a1 mezzi. v. Per riconoscere le posizioni del nemico, ·e per cuoprire sempre più i suòi disegni, il generale inviò da Cetona uno squadrone ~ .... -
18 nei dintorn~ di Sie!la· Lo s~iagn~~to condott~cro d! que~la. trupp~t , mancando()'h forse Il coraggto ali tmpresa, accampo a dtec.I m1gha da~lla .città~ contrattò poi collo s~raniero ~l prezzo degl_i uomini e dei cavalli, e si sa:Ivò per mare 1n America. --. Infamia eterna al traditore ! . . . . _ . . Giunte le leO'ion1 a Foiano, Inconscto Il generale .dei prepaparativi di resist~nz~ fa_tti a C~iusi, ·non b~stando i vi~eri,. invi-ò colà un drappello d! ~el cavalh a provvedern~: ~a arr•vat! sott~ . la città, furono colti In un agguato, e due dt essi ptes1 e ritenuti priO'ioni. Non si lasciò intentato alcun tnezzo per ridurre il Ve- . sco~o di Chiusi, detentore dei due militi, a rcstiturli, e poichè riuscirono vane >le rimostranze, quattordici frati di un convento .vicino furono tratti con la colonna garapti della vita dei detenuti: " Come ogni pratica, fu infruttuoso anche quest'alto di giusta · rappresaglia, e i due soldati furono consegnati agli austriaci, con ogni sorta di vili trattamenti: e con tuttociò, Garibaldi, che avrebb~ potuto fare sui prigionieri un'esemplare vendetta, dof?O tre giorni fece restituire tutti quei frati alla libertà. E i giornali di 1\fontalembert, e gli altri campioni del papato proseguiranno con la : solita sfrontatezza a scrivere che Garibaldi. si pasceva delle carni de' suoi nemici! . . • . · · ·Fu a 1\fontcpulcian'o che il duce nostro con un proclama di forti e generosi sensi chiamò il popolo te>scano a scacciare lo straniero cd a scuotere un'altra volta l' ~ffcrato giogo ' del granduca; e di qui 'pure · s'jndusse ad esibire le proprie legioni in aiuto, ed a .n1ettersi quindi in :v·ia per . Firenze, additata corr1e il centro del novello moto insurrezionale. · Rischiosa oltre ogni credere era quell' impresa. Oltre al corpo del generale Stadion che non contava meno di r5000 uomini, e . q.u~llo d~ll' arcid_uGa Ernesto che, come vedemmo, era già in poSiztone dt attaccare le legioni la guarniaione di Firenze coman- ~iata dal .gel?er~le · D'Aspre in' per~ona, s~condo le più probabili Informazio~I, SI componeva di circa 8000 soldati di tutte le armi: e tra quesh non .compresi i presidii di Livorno e delle altre città, e l~ truppe toscane pure stanziate in ·diversi punti della Stato. . An?he le truppe_ d' occupa~ione a elle Romagne, c~e non erano tntn_ort Jn ~um~ro dt. q!lelle dt Toscana, potevano in pochi giorni, )a~Ciando. riCCO h pre~Idll nei luoghi piÙ importanti, mettersi ÌU misura di operare dt concerto, od anche di, congiungersi con le · sopradùett.e. ~el pen~rale D'Aspre~ ed in siffatta guisa riunire tutte le pro~ah,1hta .d~ chtude~e a _Garibaldi ogni via di scampo, se la sorte d.ell a~m1 Insurrezionali che andavasi a tentare non · avesse avuto Il sopravvento. , - I~a quale ultiina condizione era da alcuni assieÙrata con mol- ' ( .
19 l teplici ragionamenti. · Nelle -montagne si è detto ·con1e la reazione .henchè debole, concorresse anche a. mano .armata alla distruzione di tutto che tendesse a .èamb·iare l'ordine d cHe· cose ristabilito. Della capitale si esaltava lo spi'rito, l'ardire nelle tacite proteste, nei segni evidenti di odio alla ristorazione.: Il) a buccinavasi poi essere quel popolo affranto per le passate interne con1mozrot1i, prostrato per Ì' italiane sventure, non preparato in quell'epoca di quasi :univer~ale abbattimento ad· insorgere. - . Oltre a ciò le notizie d'Ungheria e di Venezia, che non si avevano che dagli austriaci_, correre sconfortanti, decisive; e finir di precipitare nel ·silenzio e neiJ' inazione quel popolo ·di .tradizioni repubblic::tne, e che seppe trarre tanto lustro . .nelle vicende della guerra passata. . : · · • Se non ché il generale non era in posizione di conùsce.re questi dettagli. La sua cqscienza pura d'ogni maliziosa suscettività, gli vietava rli dubitare, non che delle asserzioni di uom~Qi noti, ed illustri- per amor di patria, anche di qualunque gli parlasse di speranze italiane: pronto com'egli era, costasse. pur mille vite un sì magnanimo sforzo, a cerearne la realtà. _ Ad ogni parola che accennasse . alle' nequizie èlella dorpinazione straniera egli s'infiammava, ardeva; · e nei phchi giorni in cui du·rò lei lusinga di poter con l'aiuto d'elle sue ·legioni far rivivere it popolo toscano alla libertà, un ·certo furore a gioia con1misto si notò sempre neì suoi atli e sul suo volto, che poi trasformato istant~neamtnte ne1la tristezza del .disi.nganno, creò sulfa sua fronte nna ruga profonda che 1·avved~irnentu alcuno potrà mai cancellare. I fatti ch'io narro diranno di più. · · Il disegno di appoggiare la presunta rivoluzione a ~irenze non impediva in rnodo assoluto il conseguimento dello scopo primitivo, ma solo n.e ritardava di qualche giorno l'esecuzione, tanto se per un prospe~o risultato tutta la rfoscana•e le vicine ·RomJ- 'gne seguissero I' esempio dei · fiorentini, come se la non riuscita del tentativo avesse obbligato .Garibaldi ad un~ pronta ritirata sui · gioghi .dell'- Appennino. In entrambi i .casi, oltre · agli ostacoli che avrebbero potuto presentargli gli austriaci che lo seguivano da · vicino, egli chiamava, è vero, sopra -un terreno circoscritto più numerose forze che se da parte dei nemici noti si trattasse d'altro che di sperdere alcune compagnie di armati ; ma oltre che la importanza del risultato controbilanciasse i più forti motivi di forze maggiori o d' altro che potessero venire addotti, oltre ch,e la I1iù parte dei .militi, come· il duce, fossero preparati, p~r rara e mirabile generosità di sangue, all'estrema rovina come al più splendido successo, ad un corpo come quello, senza impeQimenti alcuni e g~à per lunghe prove esperto a valicare gli òstacoli del terreno \ .
20 ' . i' più difficili,· ad· un capò quale G~ribaldi, ·era agev?l~ ripi.gli~r~ r abbandonato cammino per Vene~1a a front~ deglt aus.t~'lacJ, l quali benchè dieci contro uno, evidentemente per la novtta deJia guerra, e per l' ordinari~ lentezz~ . d~ll~. mosse .loro, p~rdevano i~ ' vani calcoli il tempo. l!tiie. a ta~harl~ Il cammino. . . , Non si condanni d valente cap1tano per questa. riso1uztone . . ayv.eg:nachè é!'PP~ia intempe.s~iv~: l' animo ~i l !li (è 'alieno. dai ~e~ , sch1n1 calcoli di opportun1~a, 1n arg?me!lt1 di_ guer.ra ai n~mic! d' Italia; e del re~to non e remoto Il giorno 1.n cut la patria. .d t Ferruccio proverà all' Italia ed allo straniero s~ le basti l' an~mQ · a spezzare. )e ~diate catene. . . · .. , . Ci clu~nnno pure ncm! et ,del genere um~no . l. ~espot1 . ch.e ogO'f si ass1dono sulle ossa 1nsepolte d~i nostri mar1Ir1; e noi rt~ ~ spgndiaino loro. con la tacJta espressi9ne di tutt~ It~lia i ! popo~i , non sono p~ù per voi : rispondiamo loro per 1 oscana siccome Il grand~ esule italiano per. Roma .= « Os~te Qr. qunq~e ; rifate\ la « prova; date al popolo d suo libero voto; rltraetev1; fate che 1~ (( armi dei vostri alleati compita .. • • • la missione . • • si ritrag- (( gano, e chiam·ate per mezzo di un gQverno. provvi~orio i citta- « dini à dichiarare l" anìmo loro intorno àlle istituzioni che deg~ « gi.ono r.egg.ere la nazione. N o i lontani, profughi per opera vostra, << accettiamo l' esperimento. Accettatelo · voi pure ~ · ~ anche ~na H volta rassegnatevi . al marchio di mentitori~ >) - . l/ ebbrezza del popolo all'a.rrìvo dì Garibaldi a 1\lontepùlciatlQ fu tale, che un vice-pretore di qtiella città, ad(litato fra · ~, pjù feroci ed attiv.i satelliti della reazione, corse pericolo della vita. Fu d'uopo dell'autorità del gen_er<l:le, e del ~ ooncorso di , pattuglie ~r~ mate per frenare l' impeto popolare; e per sottrarre quel misera- . h ile alla meritata vendetta de' cittadini, si dovette guardarlo per l tutto. quel giorno, e quindi menar1o fra i soldati per difesa, nella marcta succ~ssiva. ·La sera del giorno stesso tutta la. colon,na si diresse su Castiglione Fiorentino, e quindi il 23 verso Arezzo. Condotto fuor di. ~eri~olo quel vice-pretor~ · fu rim.esso in libertà. • . L~ aut?r•ta d1 tutte le borgate per le quali passarono le genti d1 Garthaldt, non esit~rono a recar ades\o,n~ ~l proclama pubhli~ cato .a Montepulciano. Attendeasi .poi. da Arez·zo, prima città rag~. gt~ardevole. che s~ _presentasse sql di visato cammino, il segnale dell' aperta rt volta. · · · p~ci vano i~c~ntro ,· alle legioni benemeriti cittadini d' ogni con~tzton~, e. fe~Icita~ano il loro arrivo e r intento coi · più manifesti segn~ d1 stmpa~t~; erano salutate per. la.via da numeroso po- · pol.o accorso ~alle VICine borgate, e gli evviva a G.~riba1di ed all'l· t~~ta ec~h~g~1ava~o per ?gni dove ed aprivano tutti i cuori an -~~ ~ p1u lustnghr;ere rtmembranze. Dappertutto affrettavansi, gareggia· ' ' , .. , ·.
.. 21 vano nel prepaì'are le vettovaglie ed i foraggi, a provvedere di biancherie, d~ scarpe i militi, di che principalmente per le lunghe _ mar~ie non ·mai interrotte difettavano: a recare rinfreschi d'~ ogni specie, e parole di conforto ai deboli e stanchi, e di speranze a tutti. ~ Saputosi della resistenza · inutilmente preJYclrata dal vescovo di Chiusi, e dell' imprigionamento dei due milìti, i più maledivano àd alta voce_al traditore, all' infame apostolo di guerra cittaqina: e futto ciò quasi sotto gli occhi degli austriaci che-conducea 1' arciduca Ernesto, il quale se non .ardiva di apert~mente attaccare j garibaldiani, marciava però da vicino sull' orme lòro, ed adoper'a- ·vasi a ricondurre all'obbedienta, coi .mezzi consueti di repressione gli abitanti, ed a rassodare la vacillante autorità del Granduca. Tutti adunque gli uomini di coscie~za, il popol.o, sempre straniero alle tenebre dei partiti, alle ·mene del gesuitismo, era per. Garibaldi, per l' indipendenza. Non così i modera t ;-_ - setta fa... migerata in Italia, cagione di sciagure italiane, di rovine, - setta... che diè mano, allora all' austriaco. ~ VI . .· A~ezzo è città italian~sima. , V ~rso)a fine del secolo scor~o, .le: van(lost come un sol uomo, seppe rintuzzare là tracotanza det gallt conquistatori: e nel 1.848, quando il pàrtito nazionale chiamò gli italiani come a nobile contu~qno nei campi lombardi alla cacciata dello stranierq, Arezzo mandò numeroso contingente di gioventù, e contò i suoi martiri. , Esultavano gli abitanti di questa città all'approssimarsi di · Garibaldi, e gareggiavano in proporre forti partiti per l' inatteso aiuto. Spesse notizie recavansi al campo di Montepulciano del fermento dei cittadini e dei preparativi di partenza per parte dei po- · chi au.striaci che vi si trovavano: la gioventù dissotterrava le armi · involate alle ricerche del rapace straniero, e preparavasi a combattere un'altra volta per la libertà. · .. Ma un Guadagnoli, celebre poeta, già caldo patriotta, oggi · 1noderato, . gonfaloniere della città, unitosi ad alcuni del Municipio ligi alla reazione convocò il consiglio comunale: e dopo lungo esordio, e proteste di amor di patria, rappresentando le legioni di Garibaldi vogliose solo di saccheggi .e di vendette: oltre a ciò, se si accettassero fra l~ mura, per la prossimità dell'austriaco vicino a disperderle, poter la città divenire teatro di battaglia sanguinosa e segno alla rabbia del vincitore : e ricordando le m i naccie dello straniero ai rivoltosi nella recente invasione, e cuoprendo gli stolti argomonti con la questione di opportunità, potè persuadere una ..
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