Unione generale dei lavoratori ebrei della Polonia - Il caso di Henryk Erlich e Victor Alter

Condanniamo l’abuso riversato su di loro dagli assassini. Ripudiamo tutte le calunnie, indipendentemente da dove siano provenute. Abbiamo avuto modo di conoscere questi due compagni. Abbiamo condiviso le stesse battaglie per anni, e con noi anche loro hanno condiviso per decenni le nostre sofferenze e i nostri dolori. Nessuno osi dissacrare le tombe di questi due combattenti per la libertà, per il socialismo e l’indipendenza della Polonia. Il fango che taluni stanno gettando su di loro non riuscirà mai a toccarli. Le masse operaie polacche conserveranno per sempre il grato ricordo dei nomi dei compagni Alter ed Erlich, insieme a quelli di altre innumerevoli vittime della lotta contro l’invasore. Non dimenticheremo mai i crimini commessi contro le masse operaie di Polonia, contro il loro movimento, contro i loro dirigenti. Nemmeno una goccia di sangue sarà stata versata invano. Siamo consapevoli che le notizie di questo crimine sanguinoso agiterà le masse che già prendono parte alla lotta clandestina e stanno resistendo all’orrore disumano dell’hitlerismo. Indubbiamente lo spirito dev’essere forte, per resistere ai colpi che da tante parti ricadono sugli eroi della lotta clandestina. Confidiamo, anzi, siamo sicuri, che la lotta non cesserà mai nemmeno per un momento, che non vacilleranno mai, che i loro cuori resteranno forti finché gli invasori non saranno scacciati dalla Polonia, finché la Repubblica –una e indivisibile– riconquisterà la propria vera e completa indipendenza. Londra, 5 marzo 1943

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