Unione generale dei lavoratori ebrei della Polonia - Il caso di Henryk Erlich e Victor Alter

PREFAZIONE I rappresentanti del “Bund”, il sindacato Unione Generale dei Lavoratori Ebrei (affiliato all’Internazionale socialista) hanno pubblicato questo pamphlet per ragioni di moralità politica. Essi si sentono di difendere agli occhi di un mondo in guerra il ricordo di due compagni che sono stati giustiziati per un crimine che non hanno commesso. Lo fanno, con riluttanza e rimpianto, perché quest’atto crudele è stato commesso da una potenza alleata. Lo fanno nonostante siano ben consci che potrebbero essere accusati di aver tentato di arrecare disturbo alla lotta di un fronte unito in battaglia. Cionondimeno, essi non possono avere esitazioni, nemmeno per un momento. Di esitazioni non dovrebbero averne neppure se non fossero in possesso di prove dirette dell’innocenza dei loro compagni, perché sia loro, sia noi abbiamo conosciuto Erlich e Alter per molti anni come fedeli combattenti per la Democrazia. Ma in realtà essi sono in possesso di prove della loro innocenza; il lettore le troverà in questo pamphlet e sarà così capace di formare la propria opinione, basata su questi documenti. Le motivazioni date per la loro esecuzione sono indegne. Peggio ancora: sono stupide. Non proverò nemmeno a dedurre le reali ragioni di queste calunnie. Sono ovvi. Alter ed Elrich non sono le uniche vittime, ma nel loro caso l’intenzione a monte era di colpire la testa per decapitare un intero movimento. La risposta a queste calunnie è che dovremo proseguire la nostra lotta per il socialismo e la democrazia, seguendo la stessa rotta che per un tratto abbiamo condiviso anche con i loro assassini, e su cui anche loro dovranno proseguire, nel prossimo futuro, anche se le esecuzioni dei socialisti dovessero continuare. Camille Huysmans Londra, 5 aprile 1943

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