Unione generale dei lavoratori ebrei della Polonia - Il caso di Henryk Erlich e Victor Alter

rose volte allo sciopero della fame, digiunando in difesa della propria dignità e di quella dei compagni con cui condivideva la cella. In totale, trascorse in sciopero della fame circa trenta giorni. Tra le altre cose, si batté e ottenne il diritto di poter redigere un trattato di fisica. Nell’intento di piegarlo, nel 1941 fu trasferito per diverse settimane in una durissima prigione di Mosca, la “Lafortowsky”. A dispetto di tutto ciò, né Alter né Erlich firmarono mai le “confessioni” che gli venivano imposte. Nel luglio 1941 Alter fu processato e condannato a morte dalla corte marziale. Trascorse dodici giorni nella cella dei condannati a morte. Anche in quel periodo non fece alcun appello alla clemenza ma fu successivamente informato che la sua pena era stata commutata in dieci anni di lavoro forzato nei “campi di lavoro”. Nel settembre 1941 fu rilasciato. Il suo rilascio avvenne nello stesso modo di quello di Erlich. Gli alti ufficiali della Nkwd, per conto del governo sovietico, avevano espresso il loro rammarico per “l’errore commesso da quelle sezioni della Nkwd che hanno deciso il loro incarceramento e li hanno processati, ecc”. Un colonnello della Nkwd, Aron Volovisky -uno degli uomini più influenti dell’organizzazione (che più tardi sarebbe divenuto ufficiale di collegamento tra lo staff generale sovietico e il comando supremo dell’armata polacca nell’Urss)- li contattò immediatamente dopo il rilascio in qualità di rappresentante del governo sovietico per esprimere l’auspicio che entrambi dimenticassero i torti subiti. Venne offerta loro ospitalità in uno dei migliori hotel di Mosca e una somma di denaro venne loro corrisposta come compensazione (credo di trattasse di 3.000 rubli a testa). Alcuni dei miei conoscenti presso l’ambasciata polacca di Mosca mi avrebbero poi riferito di aver incontrato Erlich e Alter poche ore dopo il loro rilascio, ed entrambi erano stati così trasformati dall’esperienza che per loro era stato difficile riconoscerli per quanto invecchiati e indeboliti apparivano. Poco dopo che l’ordine del rilascio era stato comunicato a Erlich e Alter, il colonnello A. Volkovisky della Nkwd, già menzionato, li contattò per conto del suo governo per proporre loro di costituire un comitato di soli ebrei di stampo anti-hitleriano sulla falsariga del comitato slavo già creato a Mosca. Dopo essersi consultato con il professor Kot, ambasciatore polacco presso l’Unione sovietica, Erlich e Alter acconsentirono alla formazione del suddetto comitato. A quel punto si tennero alcuni incontri tra loro e i rappresentanti delle autorità sovietiche. Uno di questi venne tenuto su invito di Beria, commissario all’Interno, che

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==