Unione generale dei lavoratori ebrei della Polonia - Il caso di Henryk Erlich e Victor Alter

Erlich era stato arrestato dall’Nkwd nel tardo settembre del 1939 presso la stazione ferroviaria di Brzesc (Brest Litovsk). Dopo diverse settimane presso la prigione locale, venne trasferito nella nota prigione moscovita denominata “Butirki”. Lì venne interrogato svariate volte da vari giudici istruttori e una volta anche dal Commissario dell’Interno di tutte le Russie, Beria. Gli interrogatori vertevano sull’atteggiamento del “Bund” riguardo alle più svariate tipologie di questioni sociali e politiche. Naturalmente non mancavano tutte quelle domande di natura criminalpolitica più tipiche dei processi politici sovietici. Per esempio, gli fu chiesto di confessare che, come leader del “Bund”, aveva fornito assistenza alla polizia politica polacca, per poi organizzare atti di sabotaggi e terrorismo nel territorio sovietico. Erlich scelse appositamente di fornire risposte per iscritto a tutte le domande e alle accuse mosse contro di lui (parlava russo fluentemente). Come mi avrebbe poi detto, lo aveva fatto per lasciare nei registri ufficiali della Nkwd una ricostruzione fedele di tutte le attività e posizioni del “Bund” polacco. Quando i tedeschi attaccarono la Russia, Erlich fu trasferito da Mosca alla prigione di Saratov. Nel luglio dello stesso anno si ritrovò in una stanzetta con cinque o sei soldati. Gli venne detto che quello era il tribunale che lo avrebbe processato. I componenti di quel tribunale erano al tempo stesso giudice e carnefice. Non c’era nessun avvocato. Lì Erlich tenne un lungo discorso per difendersi dalle accuse avanzate dal procuratore -atti di terrorismo contro l’Urss, sostegno alla preparazione di una rivolta armata contro l’Unione sovietica, collaborazionismo con i fascisti, ecc. Dopo una brevissima deliberazione del tribunale venne emessa la condanna a morte. Erlich non si avvalse del diritto di implorare clemenza al Praesidium del Soviet supremo dell’Urss. Venne così trasferito alla cella dei condannati, dove rimase per due settimane fino al momento in cui gli fu chiesto di firmare la ricevuta dell’ordine con cui la sua sentenza di morte veniva commutata in dieci anni di lavori forzati presso i “campi di lavoro”. Nel settembre del 1941 venne così rilasciato. Alter venne arrestato dalla Nkwd a Kowel negli ultimi giorni del settembre 1939. Dopo poche settimane venne trasferito nello stesso carcere di Mosca in cui si trovava Erlich -anche se nessuno dei due sapeva che ci fosse anche l’altro. Il modo in cui Alter reagì alle accuse mossegli dal giudice istruttore della Nkwd fu differente da quello di Erlich. Dopo aver udito le incriminazioni relative alla natura mista politica-criminale per cui lui e il suo partito erano accusati, scelse di rispondere semplicemente così: “è una bugia”. In prigione avrebbe fatto ricorso nume-

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