24 Al COMPILATORI Noi ,·iviamo in un tempo (e chiunque abbia occhi un po' sagaci lo vede) in cui la religione paruta spegnersi senza rimedio, aspira a ripigliar nuova vita, e tenta ogni modo onde rinsignorirsi degli animi e dei cuori, i quali, di lei infastiditi e cupidi insieme, tentano pure ogni via pe1· ricrèarla in guisa, che appaghi, e non gli offenda t4. Viviamo in un tempo, in cni una religione veramente nuova non è possibile, siccome alcuni vani tentativi dimostrano; tanto che i filosofi, e gli uomini universalmente cominciano a persuadersi , che fuori del Cristianesimo non v' ha religione; perchè i suoi simboli non sono morti; o se morti , sono alti a rivivere, rianimandoli colle idee; e ·la somma de' suoi dogmi è una perfetta e adulta filosofia; dove che i simboli degli altri culti sono informi e barbari, e quasi geroglifici, di cui si hanno indovini e non interpreti; e la loro dottrina rozza e imperfettissima; e la religione naturale dei testi inglesi e del Rousseau è un sistema difelloso e superficiale, che non contenta gli spiriti profondi e speculativi. Viviamo in un tempo, in cui le nazioni oppresse, lacerate, e presso che spente e incadaverite dal dispotismo, si agitano cupa... mente e si annotano insieme per risurge1·e , siccon1e le ossa dei morti ammucchiate nei sepolcri, e che un antico profeta dipinge frementi al suono della tromba, che le richiama alla vita. Ma per operare questa morale risurrezione, ci vuole una voce imperiosa e prepotente) che scuota non pure gli uomini culti) ma. la stupida e grossolana moltitudine. Abbiamo veduto, che la religione è il movente più efficace dei petti umani;
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