Francesco De Luca - I Fasci e la questione siciliana

- 18nuta la riforma dei patti colonici ed evitato sanguinosi conflitti, che prima del sorgere dei Fasci erano scoppiati. Altra riforma impo1•tantissima: nell'isola, come residuo di tante signorie e del feudalismo, sussistono ancora molte disparate misure per gli usi dell'agricoltura. La confusione nei contratti e il danno che ne deriva ai malaccorti contadini sono cosa più presto intuita che detta. - Il Congresso di Corleone decise che, nella conclusione dei patti colonici, la misura dovea essere unica, con ciò dando una lezione al Governo che, affaccendato alla colonizzazione dell'Eritrea, non può badare agli umili bisogni agricoli delle nostre regioni. IX. I Fasci e l'industi-ia. solfifera. Dove però i socialisti diedero prova più completa di quella praticità e di quel tatto che, nei vari ambienti e nelle Yarie condizioni storiche cliogni paese, misura l'intelligenza e il valore di un partito, si fu nella questione solfifera. Da molti anni, in vista delle spaventose crisi minerarie che afflissero queste contrade sicule viventi sulla industria solfifera, si andavano tenendo riunioni e congressi dei coltivatori di solfo ed emettendo voti per migliorare le condizioni dell'industria e sottrarla a quei subitanei deprezzamenti che d'un tratto p1·ovoca11f0allimenti e lanciano nella miseria migliaia di famiglia. E sì, che, lo solfo essendo prodotto esclusivo della Sicilia, dovrebbe riuscir facile regolarne la produzione e stabilirne un prezzo rimuneratore. Ma la miopia e i pregiudizi individualisti-borghesi dei coltivatori di solfo impediscono a questi clivedere ove si annida il tarlo distruttore dell'industria mineraria siciliana: nella proprietà privata del sottosuolo e nei metodi di coltivazione ad essa inerenti. S'imagini una miriade di piccoli e grossi proprietari che, nell'alienazione dei loro fondi rustici, si sono riserbati il diritto del sottosuolo; s'imagini la Bib. oteca Gino B,a..,co

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==