Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

84 SACRILEGIO possa spegnere o attutare qnel griclo! Qu:sl~ è. per ranto la d1ffcrenza onclc la società cri st iana SI clis tmgue da qualunque altra; cl1 e dore Lra gli altri popoli l' uomo comanda alla religione e la pirga agevolmente alle sue mire; Ira noi la reli gione comanda all'uomo, gl' impone severamente le sue prescrizioni, e restando al tutto superiore alle preten sioni del mondo, si tie.ne al tutto indipende nte dai snoi gindizii . Le promesse divine, pe r le quali siamo ass icuraLi che il Vangelo si manterrà vivo nel mondo fino alla cons.nmaz ioue del tempo, co ~ lituiscon o , a così dire, una autonomia o indipenden-;.a intrinseca de i veri . r ivel ati. Quesli la tengono dal medesimo loro autore, i l quale nella ricchezza de Ila sua potenza e nelle ar· cane vie della sna sapienza , poss iede mazi più che bastevoli ad eludere qua lunque a1·te scellerata e sacril ega dci suoi nemici. La storia di diciotto secoli mostrando purtroppo che il volle e il seppe fare , dovrebbe sfìduciare ogni ardimento dalla nefanda impresa: su di ciò non può cadere dubbio di · so rta. Ma non si vorrà negare che oltre a questa autonomia intrin· seca, ce ne abbia un'alt ra estrinseca, la quale è va - riabile, parziale) di un tempo e dì un luogo a differen za di un altro. Il Vangelo con tntte le verità che acclude, resta lì sempre immobile, invariabil e come una delle vette più eccel se dell' lmalaia, che sta serenissima e tranquilla, mentre sul suo Ganco ed alle sue fa lde giostrano i ,·en ti c mugola la tempesta . Ma non è lo stesso della predicazion parz ia le del l' EvancreJio dell' . . .1 l b ' eserciZIO ue culto, del l'i nsegnamento cri·

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==