Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 8~ )- ancora che vi aggiunga una preghiera cioè di non credere a certe relaz ioni cbe furono fatte sul mio conto da alcuni giornal i , imperoccbè io vi attesto pure sull' onor mio , che queste relazioni &ono calunniose, c che quando saprete q1:1ale sia la piccola parte di Yero che Yi si contiene io m'affido che avrò non solo l' approvazione ma la lode di questo insigne consesso. , A queste parole che destarono nell ' adunanza segni d' approvazione dagli uni e di s:1pprovazione dagli altri il ministro Ratazzi rispose « non era mi a intenzione di prendere ·la parola in questa mal ' augurata di scussione ma alcune esp ressioni sfu ggite all ' illustre preopinante le quali tenderebbero a gettare il ro sso re su quelli che furono ad esso lui opponenti mi astringono mio malgrado a spiegare quale fu la causa vera del dissenso insorto. Non credo di mancare- al mi o giuramento poichè non si tratta di pubblicare i secreti di stato i quali possano compromettere la salvezza, si tratta unicamente di palesare una causa di di ssenso insorto fra i Yarj membri del gabi netto pel quale fu obbligato uno di essi a ritirarsi. Ora trattandosi di un fatto che non era compiuto e che non si de\'e nelle condizioni attuali compire, io non veggo come la salute dello stato richieda un assoluto si lenzio. Era delicatezza del canto nostro di scrbarlo, ma quando ci vedi amo astretti , quando ci è gettato il rossore sul vo lto, dichi aro che la causa del dissenso sorse dacchè L'illustre presidente del consiglio era d'avviso che si dovesse intervenire negli affari di Toscana per r istabilire sul trono il gran duca. Io fui il primo opponente e appunto allorchè trattavasi di prendere questa deli beraz ionE. io aveva risoln.to di rimettere il por tafogli . Siccome la deliberazione non fu adottata noi che eravamo di avviso contrario credemmo di rimanere. Signori siamo in un momento in cui il governo ha d' uopo deUa piena flducià della naz ione e perciò non devono essere oeculte le cose, che possono essere sinistrameP.te interpretate; esse deYono conoscersi affinchè possiamo sapere noi pu re se abb i11mo il voto della nazione. » Dopo quegto discorso più Yolte interroto da fragorosi applausi, il Gioberti dichiarò di non aver voluto mai l' intervento nel senso stretto delle p:1role, ma e:.sere intervento l' entrare in uno stato qualunque con uomini armati , quando questo è chi esto dal principe e dal popolo, non po ter dir altro, non poter entrare nei particol ari) so lo affermare che l'atto da lui propo.<sto avrebbe ageYoJata la guerra dell ' indipendenza e forse accelerata la vittoria. H deputato Ranco proponea si · sottomettesse ad accusa l'ex presi dente dei ministri per aver presa una deliberazione di massima importanza senza consultare i suoi colleghi. Gli ascoltatori altamente disapprovarono, ed il Gioberti allora soggiunse « io af-

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