Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 49 )- gmt mai d' ingannarci! Sappia bene che gli austriaci non si fi. dano di lui ne punto ne poco, che lo conoscono più di quan to egli non crede, e che sanno tutto quello che dice e tutto quello che fa. Sappia eh' è invigilato più di quello che non crede, che non è il solo Bombelle che ha questa cura, che si sa ciò ch'egli fa nella sua camera, a chi ugli scrive, ove invia le sue lettere quali sono le persone che rkeve, rora in cui le vede e ciò che loro dice. Sì tutto si sa. Ouanto à. me se veggo le cose prendere una certa piega, do la mia dimissione d' un tratto, ma in modo clamo roso rinviandogli anche il suo gran cordone; perchè se mi ritiro non voglio ritener nulla d'un briccone par s11o. Fin quì l' Escarena rivelava la sua rabbia, i Sf\ntimènti degli amici suoi e la parte che gli era commessa. Imperocchè quando il ra venne dopo qualche mese in cogn iz ione di questo discorso comprese bene che venendo dal ~sno mini stro di polizià e non avendogli questi giammai parlato di quella vigilanza che il gabinetto di Vienna esercitava sulla sua persona forza gli era concludere esser egli da lui medesimo circondato da spion i. Quanto eravi di politico in questa trama gli apparve chiaramente dalle ultime parole che al ministro sfu ggivano. « Sappia il re che alla minima sciocchezza ch'egli faccia, Radetzki arriverà col suo esercito a Torino e gli sarà forza abdicare. , Vide allora il re la continua pertinacia dell'Austria nel nutrire sospetti, e nell ' insidiarlo e conobbe che gli era mestieri di raddoppiare di circospeziJne nelle condizioni in cu i trovavasi l'Europa: conoscendo chr. di un suo atto qualsiasi imprudente o precipitoso sarebbesi profittato non solo per istabilire a Torino una reggenza austriaca e farne un vicereame dell'Impero, ma che fors'anca coi mezz i di pol izia e con l'aiuto della cattollaa si sarebbe procurato qualche tumulto ed immaginato qualche pretesto per forni re al maresciallo aus triaco l 'occasione d' invadere il Piemonte. Il della·'forre si ritirava dal Ministero , per opera dei Loiolisti venne assunto a quella carica La Margherita) il cui gesu iti smo è notissimo perchè se ne citino molte prove. Stretto in grande intimità col gabinetto di Vienna, egl.i col d' Escarena fecero venire a Torino 'fiberio Pacca già governatore di Roma e di là fuggito per nefandezze e turpitudini commesse. Vi vevasi a Parigi servendo come poliziotto l'Austria e sagace nel maneggio della polizia ne rapace di sentir scrupoli intorno a mezzi da adoperarsi per raggiungere il suo fine, ed i'n ciò non aveva chi il superasse in Europa. Prelato nel 1815 fu nominato ministro di polizia, nella qual carica era rigùardato come oculatissimo. Si disse che una volta per sottrarre ad alcuni viaggiatori le loro carte sospette senza compromettere la carica sua li fece assalire dai birri travest iti da •

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