Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 25 )- zionc della guerra era confu~a non volendosi ascoltare i consigli degli esperti, la scienza dell' armi avea progredito, ma i vecchi non voleano ascoltare consigli. La federaz ione italiana era diffusa in Piemonte , questa setta avea sparse le sue fila anche in Lombardia, alla medesima si aggiunse qu~lla de' Carbonari in quel regno recata dal medico Gastone e dall'avvocato Grandi che trovarono gli animi disposti ad abbracciarla. In poco tempo mercè l'opera di molti uomini di stinti ed in(]uenti divennero numerosi gli affigliati alla medesima , e sempre più scemava nella sua forza il potere ·assoluto. Ma rimaneva ai medesimi grave ostacolo a superare, ed era di spargerla nelle file dell'esercito come si praticò in Francia, Spagna e Napoli, essendo ·sempre l'esercito primo sostègno del trono. Penarono i diffonditori ad introdurla nella milizia, imperocchè il militare serbava geloso la religione del giuramento fatto al suo re, ma i carbonari vinsero alcuni uflìr.iali col mostrare loro che non trattava~i di Yolgere le armi contro il re o di rompergli fede ma sibbene d' aiutarlo e toglierlo dalla servitù dell' Austria e di migliorare le condizioni del popolo facendo adottare la costituzione di Spagna. Questa idea fece tacere ogni scrupolo in molti per il che si propagò fra l'esercito la setta. Più chiaro si fece il voto dell ' esercito allorquando si conobbe che i più distinti ufficiali aveano abbracciata la medesima. Nè al solo e~ercito si estesero le fila ·dei settari, ma eziandio nella pubblica amministrazione e nelle Uniyersità, per cui le più alte intelligenze gli uomini più influenti per individuali virtù si erano pronunciati per le idee liberali ed il trionfo della setta fu grande. Ma ditrusa l' affigliazione moltiplicati li adepti ;dia setta rimaneva a sciegliere il capo , che dovea pel primo dare il segnale della ri\'Olta. lntorno alla scelta della personé\ vari erano gli avvisi e molte le difficoltà non essendo agevole rinvenire individuo intorno al quale si rannodassero alte reminiscenze di gloria militare o possanza di nome e di condizione. Molti de' federati opinavano pel generale Giflenga salito in fama nelle guerre nàpc,Jeoniche, ma egli o non avesse confidenza nei moti d'Italia o che prima di apertamente sposare la causa della medesima volesse avere qualche saggio non si univa a cospiratori ma solitario osservava. Molti che da vicino aveano osservato il principe Carlo Alberto e ne areano scorto non solamente lo spirito marziale ma eziandio la sua propensione per liberali istituzioni e 1!1 disapprov.nione sua or tacita or palese pel modo con cui veniva amministrato il regno, che aveano ammirato in lui amore per le lettere, per le scienze e per le arti, ed il magnanimo animo opinarono e~sere l'unico che rannodare potesse intorno a se 3

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