Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( ua )- La vittoria delle armi liberatrici mi cond11ce (t' l Voi. Ristaurato il diritto nazionale, i vostri voti rafTermano l' unione col mio regno che si funda nelle guarentigie del vivere civile. La forma temporanea che oggi dò al governo è richiesta dall e necessità della guerra. Assicurata l' in1 ipenrlenza, le menti acquisteranno la compostezza, gli animi la virtù, e sarà quindi fondato un libero e du - revol6 reggimento. Popoli di LonJbardia. I subalpini hann·o fatto e fanno grandi sacrifici per la patria comune : il nostro esercito che accoglie nelle sue fil e molti ani - mosi volontarj delle nostre e delle altre provincie italiane, già diede splendide prove del suo valore, vittoriosamente combattend o per la causa nazionale. L'imperatore dei francesi, generoso nostro all eato , degno del nome e del genio di Napoleone, facendosi duce dell ' eroico ese rcito di quella grande nazione, vuole liberare l'Italia d;llle Al pi all'Adriatico. Facendo a gara di sacrifizj, seconderete questi magnanimi propositi sui campi di battaglia, vi mostrerete degni dei destini a cui 1' Italia è in ora chiamata dopo secoli di dolore. . VlTTORIO EMANUELE. Vittorio Em:1nuele e Napoleone Hl facevano il loro ingresso in Milano nel giorno 8 giugno. L'imperatore de' frances i rivol:;c agl i italiani il seguente manifesto che noi riproduciamo nella sua in· tegrit.à : Italiani l La fortuna del\a guerra mi conduce oggi nella capitale della Lombardia ; or vengo a dirvi perchè ci sono. Quando l'Austria aggredì ingiustamente il Piemonte, io mi sono deciso di so;;tenerc il mio al:e:tto re di Sardegna : l' onore c gl'in - teressi della Francia me lo imponevano. l vo;;tri nemici, che sono i miei, h:tnno tentato di sminuire la simpatia ch'era univer~ale in Europa per h vostra causa, facendo credere ch' io non faces~i la guerra che per ambizione per:;ona~e o per ingrandire il terri · torio della Francia. Se mai v'hanno uomini che non compren · dono il loro tempo, io non sono certo nel novero di costoro. L' o· pinione pubblica è oggi illuminata per modo che si diventa più urande per l' influenza morale esercitata che per isteril i conqu i· ~te · c questa influenza morale io la cerco con orgoglio contribu~ndo a far libera una delle piiL belle parti d'Europa. La vostra accoglienza mi ha già provato che voi m' avete compreso. Io non

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