Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( i 3 )- quindi orùinò r. mantenne un eserc ito gro~so fuo r di mi sura, il che pose in di sse::; to le finanze, e tanto era infatuato in f!UCsta bisogna, che soleva dire ch' ei faceva più stima d' un tamb urino che d'un letterato. Nelle contese insorte fra il romano pontcHce e la corte austriaca eirca l'ecclesiastica di sc iplina aveva ner amore di qui ete ord inato, che mai non si parlasse nè pro, nè contro la IJoll a ttnigenitns nè mai si trattasse dei quat tro capitoli della chiesa Gallieana. Morì lasciando ne' sudditi desiderio di sè. I princi pi d'Italia con lìd:mdos i nella cieca sommiss ione de' loro sudditi, ac(~o stumati e lun go se rvagg io vive\'ano in una pi ena ~ icnrezza QUando furono tutti este rrefatti all o scoppio dell a rivoluzione francese. Prima che le armi fran cesi penetr:;tssero in It alia, le teor iche sociali dai medesimi pror.lamate, c che rovesciarono il trono di Luigi XVI aYeano già varc:~.le le alpi e destato entusia~mo il qnal e era gr:Jndissimo e per amore di nov ità che suole gli uomini tenere ansiosi, e perchè di s n~bbiati gli occhi guatarono inorriditi le catene delle quali erano avvinti. I po tentati d'Italia scossi a tante novell e, ed atterriti dall ' invasione dell 'armi francesi pensarono a far lega ed a radunare esercito formidabile per 0pporre diga poten te al\ ' irruentE: eserc ìto gal! ico. Successe nel regno a Vittorio Carlo Emanuele quarto di qnc:;to nome, pri ncipe ammaestrato in molte lJelle di scip line , ornato di tut te le vi r tù che in uomo capir possonù, ma for::;e troppo pregiudicato in religione. li di lui corpo era infermo perciochè pativa straord inariamen te di nervi, e qne:;to male al quale non Yi era rimedio gli rappresentaYa spesso di' s trane fantas ie che il face\'ano parere assai di\'erso da quello ch'egl i era veramente. Per talmodo Carlo Emanuele comi nciò a regnare in un paese desolato, fu afflitto continuamente da ombre e da uùbie si ngolar i e cessò di regnare più miserabilmente ancora che non aveva incominciato. Nato in Torino nel t i:J L, ~4 maggio. gl i fu dato per istitutore dal padre il barnabita Gerù il , gran teol ogo che ne volle fare un higotto ; laonde il farne so ltanto un uomo pio d'un erede al tron.o d' un regno frapposto tra Francia ed Italia in tempi fortunos i rra cosa certamente assai imperfetta, che se voleas i fargli tener Cristo in una mano era mestieri educarlo a brandire la ~pada. co ll 'altra per difenderlo. Dovè unirsi a Cl0tilde di Francia figlia di Lui gi XV, donna che non areva mai veduto perchè tale era la consuetudine di corte. Non gli piacque quand.o comparve perr.hè tanto pingue, ma. però ri::;petolla come meritava. Carlo. E.manuele preso lo scettro so lleci ta.mente ristabilì le fe~te

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==