• • dino francese, svizzero, italiano, ritrovavo quelle doti di generosità franchezza solidarietà spregiudicatezza, che sono la genuina risorsa del socialismo in lotta contro la decadenza e la dissipazione borghese. Ah, quale incubo irreale m'appariva, nella ritrovata compagnia di questi comunisti, il ricordo degli episodi di Mosca ! Quando ne parlai in un ristretto incontro clandestino a Milano, vi fu anzitutto un movimento di incredulità, e poi l'ingenua proposta di stampare e affiggere senz'altro, sui muri delle fabbriche milanesi, scritte di cc Viva Trotzky ». Ma considerazioni più gravi, a ragion veduta, finirono col prevalere nelle menti degli uomini responsabili, e fu proprio uno di quelli che, due anni dopo, dovevano aderre ai gruppi trotzkisti, a darne per iscritto la formulazione più recisa. 1c L'ambiente della nostra responsabilità», mi scrisse allora Pietro Tresso, uno dei migliori capi della no-. stra organizzazione clandestina, cc~ l'Italia e non la Russia. Noi non possiamo mettere in crisi la nostra lotta contro il fascismo, solo perché i russi litigano tra loro. Le condizioni dì lotta in Italia e in Russia possono, a prima vista, sembrare un punto dì partenza e un punto di arrivo; ma nessuno può stabilire tra questi due poli un nesso dì assoluta fatalità. Perciò andiamo avanti e speriamo che la futura rivoluzione comunista in Italia finisca un po' meglio ». Gli risposi che condividevo in pieno lo spirito della sua risposta. cc La fatalità storica non m'ispira alcuna riverenza>> gli scrissi. cc E nella fattispecie vale la massima di Lenin: Il vero rivoluzionario si riconosce dal suo comportamento nel proprio paese>>. Con Togliatti, prima di separarci, eravamo rimasti d'accordo esattamente negli stes~i termini. Pendeva su noi, è vero, la spada di Damocle dì un'inchiesta dell'Esecutivo su tutto il nostro orientamento politico e organizzativo, come rappresaglia alle 59 BiblotecaGinoBianco •
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