storia ammessa fu fissata da Stalin: ogni altra concezione dovette tacere. Altro indizio della mancanza di una vera libertà spirituale nella storiografia sovietica può essere visto nel fatto che non vengono pubblicati mai lavori né particolari né generali sulla storia del Partito bolscevi~o, nonostante ci siano state sollecitazioni in questo senso (per.fino da parte di Stalin). Del resto, è noto che lo stesso Stalin ha scritto una storia del suo Partito (o almeno ha collaborato in maniera determinante alla sua compilazione) : da questo momento è comprensibile che nessuno osi più avventurarsi su un tema così scabroso. E se uno storico trovasse il coraggio di farlo, il suo tentativo fallirebbe lo stesso, in quanto nell'Unione Sovietica è assolutamente impossibile analizzare in modo indipendente quei mutamenti teoretici compiuti dal marxismo sovietico staliniano rispetto all'epoca leniniana; come pure è impossibile dare un giudizio equanime sulla parte effettivamente avuta nei moti rivoluzionari dagli uomini poi condannati e giustiziati sotto il regime stalinista. L' « Enciclopedia russa >> apparsa negli anni 1930-1932conteneva ancora articoli su Trotzki, Bucharin, Kamenew, Zinowiew ed altri; ma la nuova edizione dell' « Enciclopedia >> tace completamente su di essi, quasi che essi non fossero mai esistiti. Pare che siano tabù. Il libro di storia adottato nelle scuole superiori russe tace ad esempio sul fatto che Trotzki, subito dopo la vittoria della Rivoluzione d'Ottobre del 1917; fu nominato Commissario del popolo per gli Affari esteri; 19 BibliotecaGinoBianco
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