dei villaggi, l'estensione delle ~one coltivate, dei maggesi, il tipo delle colture, insieme ad altre particolarità di ordine economico tratte dal materiale d'archivio consultato. Un altro studioso scrive invece, nello stesso modo, sul commercio a Mosca negli anni dal 1740 al 1750, e un terzo sulle fiere tenute in una piccola città intorno alla metà del XVII secolo. Più rari i saggi monografici su temi storico-culturali, ma anche ad essi è dedicato un certo spazio nelle riviste. Rammento un saggio sulla stori~ del costume nel XVIII secolo: si trattava di uno studio sul diplomatico e statista Alexander Romanowitsch Woronzow,. che intorno al 1760 si trattenne per un certo periodo di tempo a Parigi; inoltre un saggio sull'attività editoriale di, ·Nowikow a Mosca (1779-1792).A volte sr leggono anche saggi su questioni di storia del diritto o sulla storia delle origini delle istituzioni amministrative; oppure analisi di testi con critica delle fonti, ecc. Un altro studioso illustra per esempio le deformazioni che la figura di Ivan il Terribile ha subito nelle opere di storici russi dal seçlicesimoal ventesimo secolo. Sono tutti saggi scritti con metodo e competenza da specializz~ti. In nessun luogo di essi viene fatto riferimento al regime sovietico, o vengono citati Marx, Lenin o Stalin: voglio insomma dire che lavori si~ili potrebbero essere benissimo pubblicati senza alcun mutamento anche nelle riviste a carattere scientifico dell'Occidente, dove essi avrebbero senza dubbio tutti i riconoscimenti che meritano. . . 13 BibtiotecaGinoBianco •
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