Luigi Servanzi - Come la questione soociale si possa risolvere più presto e meglio colle teorie ...

r COXi!~!KZl - DI SANSEVERINO ·-MARCHE Come la questione Sociale si possa risolvere più presto e meglio . colle teoriè di GIUSEPPE MAZZINI · che cpn quelle dei Socialisti ··-·------------·-···-----------------~----4· · Tolentino, Stab. Filelfo.

.. . f?-40 A~~~.~~~~~~~A Se 11on la più grave, certo una delle più urgenti fra le questioni che oggi ci affaticano e nella quale sono discordi i diversi partiti politici d'Italia e di altre N azioni, è quella econor;n1:ca. Alcune Sct1ole vogliono éo11servare la proprietà privata, altre voglio110 affidarla ad associazioni libere; altre allo incontro vogliono darla allo Stato; altre infine nè allq· Stato nè ai privati: delle prime è la S·cuola Mazziniana: delle seconde la Socialista: e.ve ne spiego i princip1 fondamentali 011de possiate da voi stessi comprendere con .quale di questi sistemi si possa, prima e più facilmente, raggiungere un equo regime economico. Voi siatene i giudici. Le principali Scuole Socialiste so110 quattro: Una prima distinzione dei Socialisti l'abbiamo in Comun1:sti ed in Collettiv1·st1~: che alla loro volta si suddisti11guonQ in autoritar-i ed in i1zd1.v1·duali:sti. I CoTnunisti autoritari dico:r1o: Allarghiam_o indefinitamente la sfera dell'attività dello Stato; affidiamo ~aa esso tutti i servigi; l'agricoltura, l' industria, il commercio: lo Stato diventi proprietario delle terre e fabbriche, diventi intraprenditore delle varie jndustrie e tutti i lavoratori diventino suoi impiegati. Così essi git1ngono a distruggere la pro-

' . 4 prietà privata immobiliare. Ma rjmane la mobilia~e: .. ed anche qt1esta vogliono distruggere i Comunisti: · e dicono riuscirvi in questo modo: Gli agricoltori, gli industrianti, gli operai ed i la-voratori tt1tti, trasformati i11 impiegati dello Stato, _portino tutti i loro prodotti nei magazzjni di Esso. A~olita la · ?- nloneta, lo ·stato dà in ea1nbio generi comp11tati, . riguardo al valore, i11 tànte ore di lavoro. Se -Tizio, dice il Marx (c·he più di tt1tti ha dato carattere scientifico al comunismo ~~toritario), porta ai magazzini 11n paio di scarpe, a fare il quale ha impiegato 10 ore di lavoro, ha diritto a ricevere i~ cam- ~ bio tln genere qualsi~si o più generi che equivalga1~o a 10 ore- di lavoro. Così la. capitalizzazione dei beni mobiliari diventa impossibile, non essendovi per alCllno la necessità di acct1mulare i generi quando ogni suç> bisogno viene intieramente soddisfatto. I Comunisti in~ividualisti poi sarebbero gli anarchici.· quest~ vorrebbero tutto abolire, ni~nte ricostrurre. Essi escludono in ogni manifestazione dell'attività, in ogni ft1nzione sociale, l'ingerenza dello Stato. L'uomo nasce non come appartene11te ad una Società già costituita, IDa se l~ sceglierà da sè quando sarà fatto gra11de: _l'istruzione deve essere libera e il ragazzo deve scegliere da sè il p:ro·prio n1aestro; libera dev'essere la religione da abbracciarsi; libere le scuole di arti e scienze· libere af- . ' . fatto le professioni. Nessun governo deve comandare; nessuna classe, nessun individ110 deve imporsi; ognuno si regga da sè. ·.

.... Tali sono le· 11topie ·degli anarchici: . e le dico soltant? utopie per 11on chia1n?Lrle so.gni dorati. Fin qui ~i ho parlato dei Comunistj, cli"e · rap.: presentano la parte . radicale in ambedue gli . indi- · rizzi: ora passerò a . parlarvi dei C!ollettiv1:sti, che rapprese11tano l.a parte più 111oderata, sia 11ell' indirizzo· autoritario, sia in quello i11dividualista; poichè essi, .soste11e11do la ·socializzazio11e dei capitali i In- ·mobili, per1netto110 pe~'l ò la lJroprietà n1obiliare: e . di Clllesti ·tràtterò un po' più a }·ungo, per.chè 9ggi han110 111olti r)iù seguaci cl1e 11011 i Con1unisti, e pi·à cl1e altro l)erchè qt1esto doveva essere il te1na · .· · di questa sera, richiestomi 11ell'ultin1a nostra riunione da alcu11i di voi. Parlerò a lunghi tratti dei Co.llett1~visti in~div1:­ dualisti, i quali vorrebbero cl1e i capitali immobili fo~sero adoperati e possed~ti · da E?o8ietà private: p. es. tt1tti ·gli agriqol~ori di una· data regione si assoqiano~, pr_elldOJ?.O .terre in COilll1118 e Je sfrutta110 . dividendosene i ·prodotti. Questi collettivisti si ·avvicinano molto al Mazzinia11ismo; an~ i Mazzini previde, molto lontano ·pérò, qt1e~to sistema. L' unic a \ e più rilevante differenza ·fra queste d~ e dottrine si è che, 111e11tre il nostro Gran Maestro vuole AsHociazioi1i · libere e volontarie, i Collettìvisti invece le, costituirebbero face11dole i1nporre dal Gov'erno Centrale, con. evide:qte lesio11e della · libertà i11dividuale. M,a anche i Collettivisti individualisti in oggi ·no11 .hanno troppi seguaci: quelli che ' trovano 1niglior fortuna sono· i Colletlivisti az.ttoritarii. Que.sti sosten-. gon·o che lo ·Stato dovrebbe diventare proprietario • • L

' • 6 di tutti gli' i111mobilì, estende1ldo cosi im1nensamente le sue attribuzioni e le sue funzioni. La proprjetà 111obiliare invece sarebbe lasciata alla econo1nia privata. Essa, dicono, non desta alcun ti1nore per- . chè appena si trasforma in capitale fisso, esce dalla proprietà privata lJer e11trare nel domilio . clell 'As- tsociazio11e. In tal niodo si toglie all'individuo l'in- - teresse ad acct1n1ulare, non sa.pendo egli che cosa " farsi dei ge11eri no11 trasfor1nabili in beni imn1obili; e 11ello stesso tempo, ma11ter1e11do la proprietà mobiliare non si distrugge interame11te la tendenza egoistica a risparmiare qualche cosa, mante11endo perciò l'interesse a ben lavo:r:are. Lo Stato sarebbe il Direttore di tutti i servizi pubblici. I servizi poi di pubblica utilità sono rilasciati alla discre- . zione ed all'interesse del privato. « Oggi la proprietà tende ognor più ad ac- « centrarsi in poche mani, in quelle dei più grossi « capitalisti, dicono i Socialisti; dunque se la legge « della concorrenza si oppone che n1olti possano « conquistare .la proprietà, non resta che sopprimere - « la concorrenza, dando così la proprietà a tutti. . · « Il lavoro è la fo11te unica e legittima di proprietà « (e questo principio fu formt1lato per primo da , << Mazzini: oggi i Socialisti se l' har1no appropriato): « chi non lavora, non deve esser proprietario: deve « quindi scompàrire la classe dei capitalisti cioè « di coloro che acquistano la proprietà media~te il « lavoro degli altri >>. · Ed i Repubblicani pllre non tendono forse a distruggere il capitalismo, accumulato col lavoro .. . .

7 - ~ altrui? Fonte di ogni ricchezza dev'essere il lavoro· . ' e col sistema di Mazzini i latifondi verrebbero a poco a poco ridotti mediante tasse, 11ei passaggi · per St1ccessione ecc.: sicchè a non lu11go andare le propri_età private verrebbero eqt1ilibrate. - In una Socità collettivista non verrebbe soddisfatta ch-e la vita usica: I ·teorici del Collettivismo non si preoccupano affatto delle necessità morali, che pur danno tanta vita all'uo·mo: 110n si preoccupa.no di conciliare le necessità fisicl1e co11 quelle · altre c·he ,pure sç>no indispen_sabili. La libertà verebbe lesa ne' suoi principi più esse11ziali. << ~ Data un·a << Società collettivista, · dice Francesco Mormina., ~< per funzio nar·e le bisognerebbe uno Stato forte- {( 1nente centralizzato, burocratico; il che esigerebbe << la più completa restrinzione della libertà indivi- << duale. Difatti se lo Stato Socialisia deve tutto << dirigere, controllare tutte le funzio11i economiche, « assegnare a- ciascu110 la sua missione, ripartire i « profitti, regolare la consu1nazione, stabilire a << ciascuno le ore che ha lavorato o che ha pott1to · << lavorare (e ciò importerebbe un continuo con- « trollo)., è chiaro che la libertà individuale verrebbe << · ad essere non solo menomata, ma addirittura << distrutta· ». Ed aggjnge anche Paolo Leroy - Beaulien, economista ·francese, che « il Collettivismo, assog- ·~ · « gettando la Società ·ad un )ivello quasi uniforme, « distruggerebbe qualsiasi emulazione, non si lasce- - << rebbe alcun. posto alla libertà individuale, mentre

. \ \ << l'apparec9hio bt1:çocratìco della n11ova Società « compron1etterebbe il progresso ·materiale ». E noi aggiung·iamo che si distr·uggerebbe oltre ~ a ciò l'interesse a ben lavorare; quel pri11cipio di a.mor proprio, ·innato r1ell'uonio e qhe .tanto anin1~ , . l'industria, le belle arti7 og·ni· professio11e;· verrebbe ~. · .. avvilito, non esse11do confortato da altro alloro che :- qtlello di . aver compiuto un'opera per la 8ocietà~ di aver migliorato il benessere proprio e l'altrui, Inentre l' uo1no è per sua na~tura egoista. Pur tro'ppD - il sentirne11to altruistico, nobile, . ammirabile iri s~ stesso, 11bn è s~11tito· da tutti gli uornipi: bisognerebbe il11lnaginare l'uomo modello, l'uomo perfetto, disinteressato, tutto amore, tutto . carità per il · , prossimo: bisogna immaginarsi l'uomo educato, che . si faccia scrupolo di recare il minimo danno al proprio simile: quando .avre.mo for1nato tutti gli . . . ' uomini di qu~sto carattere, di quest'unico tipo, allora potremo benissimo attuare · il Collettivis'mo. · · Ma lascio considera1~e a voi qua11to lonta110 poss-a l essere quest' ideale sogna t o flai Socialj sti ! Essi chiamano utopisti·. noi, riserb.ando a sè l'epiteto di pratici: ma se ben veggo, con un po' ·di riflessione si giu11ge a comprendere cl1e aceade tutto l'opposto, ~ se per pratico intendian1o poss-ibile ad ·essere effettua.to, date certe condiziòni della Società. . ·- Potreste mai immaginare che con una:rivoluzione Sociale si potrebbe attuare il Collettivis1no? Co1ne cambiare ista11taneatne1ite il caratter~; il . ·· naturale di ogni individuo? La So cietà non è affatto . . - preparata, 1natura _a un tal governo. Potrebbero • -·

., . 9 rìspondermi. Ciò si otterrà coll'evoluzione: ma allora prima dovremò passare pel go-\rerr1o come lo C011cepiva Mazzini e corninciare coll'appliçàre le leggi / e·conomiche da esso suggerite, che volere o r1o giungono fino al parziale collettivismo. Per ricreare·., rigenèrare e ricostituire la ·società intera; e intendo non di una · Sola N azior1e, 1na di t~1tto il 1nonclo, non basterannò dei S ecoli; e per qt1anto i Socialisti ~i affatichino, 110n potranno n1ai raggiungerne presto l' i11tento. Qua11do }Jotranno intìltrarsi tali teorie 11el centro dell'Asia, dell'Africa) dell'Australia? Ma voglio · i11dicare ·l111 altro paese più civile n ell' Eùropa stessa, in Russia, dove t L1ttora vige il · dispotismo! Basti accennare la s11rrogazion·e dell e . ore d·i lavoro ~lla moneta pèr farsi una lo11tana idea della confusione cl~~ si spargerebbe nell' umanità. La n1oneta ha una storia antica: ne usavano gli antichi Gregi., norichè i Ro1na11i: si può dire cl1e dai tempi di una civiltà preistorièa sino acl oggi .. la moneta è s~ata sempre la base dello scambio. Oggi i Socialisti la vogliono ab-olita; e in sostituzione ammetton.o le ore di lavoro. In base a questo principio adunque chi no11 · lavora n.on scambia., quindi non mangia: e. questo sarebb~ g_iusto obbligando tutti a lavorare. Ma sarà sempre possibile qt1esto compenso delle ore di lavoro? Potranno tutti · i lavori calcolarsi i11 ore? N on va dubbio su ciò riguardo ai lavori· n1ateriali: ma riguardo ai mentali come sarà ciò possibile? Come potrà calcolarsi 1a quantità di lavqro compiuto dal filo sofo, che racchiuso nella sua casetta, va ricercando la verità, \ .

J lO l'origine dei fattì, e bene spesso no11 rìesce a veruna conclusio11e? Sicchè o dovrà ri11t1nciare alle sue ricerche o dovrà n1orire di fan1e: 111a si darà allora ad , un lavoro 1na.nuale. Il Chi1nico 110n starà più a sperimentare la deco1nposizi.o11e dei corpi, per no11 poter poi scambi are le sue ore di lavoro: e così di ~ molte altre professioni. I11oltre il valore che si darà ai diversi lavori potrà essere p er tt1tti eguale? ·Bisog11a anche spegnere nell' uorno il desiderio · di vedere nuovi paesi, di visitare luogl1i oltramontani, di spingersi fi 10 ai remoti poli; ognt1no dovreb- , be eterna111ente rima11ere dove nacque, dove , ... isse i Slloi prin1i a11ni; 11011 potrà a~1dare p. es. a Parigi, a Lo11dra ecc p erchè se giornalmente colle sue ore di lavoro ci preleva altrettanti ge11eri (e l'accumulamento di 111olte ore nor1 ~arebbe permesso, altrime11ti ritornerebbero di nuovo i capitalisti) non potrà viaggiare; e se viaggia quando sarà a Parigi, Londra, 1norirà di fa1ne~ perchè 11on avrà . in tasca le ore di lavoro. Con un .tal sistema inson11na bisognerebbe im11 aginare ch.e l' uo1no 11asca co l semplice ed u11ico desiderio di appag·are le sole necessità dello sto111aco: tutte le altre necessità della vita sarebbero inutili. Poi credete che in governo collettivista siano affatto tolte le disuguaglianze economiche? Ognuno · di noi sa cl1e non tutti hanno la stessa volontà di lavorare; la fatica a chi piace più, a chi meno. Ebbene, che succederà in un governo collettivista o comunista che sia? Chi avrà la buona volontà di lavorare, porterà al magazzeno centrale per lo s.ca.m-

ti - bio 1naggìor 11urnero di ore, qt1indi st arà 1negl i o: altri i11vece avrà poca voglia di lavorare: farà a . me110 di molte necessi_t à secondari e della vi ta, quindi starà peggio. Ma ci·) , mi si dirà da alcuno, dipende dall'individuo stesso: col_pa sua se sta 1nal e. Ma allora, ris.pondo io, a11che l' att11al e esquilibrio economico non trae in buo11a parte l a s11a origi1 e da éolpe vecchie? L' econorno ha accumt1lat o il frutto " delle sue fatiche, ha raddoppiato i suoi capitali sfruttando poi le forz e dell'oper aio; lo scioper ato ~n vece ha consumato tutto, 11011 volle co11osce~e l'· importanza del rj spar1nio; ed oggi è r imasto salarjato. · In un governo colletti vista inolt r e (1 on nel CC?munista) non si eviter ebbe il soverchio accumt1lare delle p roprietà mobilìari, che oggi costit t1isc-ono . gran parte della ricchezza privata. Difatti, secondo gli scrittori collettivisti, i buoni delle ore ci rcol e- · rebbero co1ne oggi la carta monet at a: ma allora essi no11 potre b b er o esser e personali, ma sare b bero al- - trettanti titoli al portatore. Saremmo quindi allo stato di oggi: vi sarebbe chi li accumula, ch i li ir1cetta, chi ne raccoglie troppi, p er chè sa trarre a sè la c011correnza: verrà un _giorno che vi sarà chi ne avrà acc~mulati tanti, da vivere senza pit\ lavorare. Se poi i buoni sara11no p ersonali , nomi11ativi, siamo alle condizioni ch e abbiamo dette dianzi. Pur tuttavia le t eorie Socialist e non mancano di fondamento; ed anche noi no1 negh iamo loro tutta l'importanza. Chi n .o11 r itrova infatti rnolta verità nei ragionamenti di c ·arlo Marx? L 'operaio, l / •

l f 12 ei dice, non riceve che la metà del suo lavo.ro: l'altra n1 età è sfruttata dal Capitalista: Per impedire lo sfruttan1ento, 1\1arx vuole sostitujre al sistema ir1dividt1alistico ed anarcl1ico della produzione il sistema comunista, in cui l'operaio god~ebbe i!ltero il frutto del suo lavoro. Ma per otte11er ciò si può fare ancl1e . a meno di un sisterna collettivista e eomu11ista: il sisterna mazzi11Ìa110 non mira pur esso allo seopo cl1e l'opera~o consegua intiero .il frutto del SllQ lavoro? (~ui fa d'uopo che vi citi alcuni passi del Gra11 Maestro per persuadervi eon1e co11 un ordiname11to di cose molto più se1nplj ce, più pratico, IJiù. realizzabile e molto vicino ad essere realizzato, si può ot.te11ere anche di più. di quello che -vogliono ~ i co111unisti · e i collettivisti insieme; · poichè in questo sistema no11 si trascura il lato morale, il progresso, la civiltà: -~ vi si ritrovano in u11a parola tutti i ·bisogni e la possibile perfettibilità della vita umana. I .l Gra11 1iaestro suggeriva l'Associazione. « Associazione libera, diceva a~ Sl).Oi operai, .<< volontaria, ordinata su certe basi da voi medesimi, « tra uo111i11i cl1e si conoscono e s'amano e si stima11b « l'un l'altro', non forzata, non ordi11ata ·senza riguar- << do ad affetti e vii1coli individuali, tra uominì << considerati· non come ess~ri liberi e spontanei, ma « come cifre e macchine produttrici. << Associazio11e amministrata con· fratellanza · « repubblicana da yostri delegati,. e dalla qua.le « P.otrete, volendo, :~;itrarvi; non soggiacente al dispo~ « t1smo cl ello Stato, e d'una gerarchia costituitasi . " J

l l 13 << arbitrariamente e ig11ara dei vostri bisogni e delle « vostre attitudini: A ssociazione di 11uelei formati << a seconda delle vostre tendenze, non come voreb- « bero gli atitori dei sistemi socialisti, di tutti gli << uomini appartenenti ad un dato ramo di attività << industriale o agricola. » In altra parte continua, rivolgendosi sempre agli _operai: « Voi foste scli1-·avi, voi foste servi, voi << siete in oggi assalariati: V'emancipaste dalla << schiavitù, dal servaggio; perchè non v'emancipe- << reste dal . giogo del salario per diventare liberi << prodlittori e fratelli nell'associazione, padroni della · << totalità del 'talore della produzione che esce da voi? )>. Per Mazzini a.d·unque il futuro sociale, al quale tende la Società n1oderna, è il seguente: (( Il lavoro • l << associato, il riparto dei ~rutti del lavoro tra i << lavoranti in ·proporzione del lavoro compiuto e del valore di quel lavoro >> (Mormina citato). Con questo metodo l'operaio non conseguirebbe intero il frutto del suo· lavoro? quel plus ralo1·e, di ·. cui tanto parla il Marx, non andrebbe più a favore del capitalista ozioso ed opulento7 ma ritornerebbe à vantaggio dell'operaio stesso. ~iguardo alla proprietà il Mazzini ci ha lasciato scritto: . << La proprietà è in oggi mal costituita, perchè « l'origi11e del riparto attt1ale sta generalmente nella << conquista, · nella violenza, colla quale, in. tempi << lontani da noi, certi popoli e certe classi inva- << denti s' imposse~sarono delle terre e dei frutti del << lavoro non compito da essi .u La proprietà è mal

l • ( >. 14 « costituita, perchè le basi del riparto dei frutti « di 11n lavoro compit9 dal proprietario e dall'ape.. « raio non sono fondate sopra una giusta eguaglianza « proporzionata al la·voro stesso. La proprietà è « m al costituita, perchè conferendo a chi l'ha, diritti << politici e legislativi, che mancano all'operaio, << te11de ad essere ;monapolio di pochì e inaccessibile « ai più. La propietà è n1al costituita, perchè il « sist ema delle tasse è n1al costituito, e tende -a « mant e11ere tln privilegio di ricchezza nel proprie- « t ario, aggravando le classi povere, e toglie11do .. << lor o ogni possibilità di risparmio ». Ma se voi, invece di correggere i vizi e modificare lentamente l_a costituzione della proprietà, voleste abolirla, soppriinereste una sorgente. di ricchezza, di emulazione, di attività, e ~omigliereste al selvaggio che per r accogliere il frt1tto tronca l'albero. - << N on bisog11a abolire la proprietà perchè ·- · << oggi è di pochi: bisog11a aprire la via perchè i << molti possano acquistarla. Bisogna ehiamarla al · « principio cl1e la rende leggittima, facendo sì che << il lavoro solo possa produrla. Bisogna avviare << la Società verso basi più eque di · ri~unerazioni << tra capitalista ed operaio. Ora tutte queste cose _ « so110 possibili e giuste. Ma se cercaste l'abolizione << d.ella propri età, ce-rchereste una · impossibilità e « dimint1ireste la produzione invece di accrescerla. · << q·uei che cercano ca11cellare la proprietà, negano « un ele1nento della umana natura e se potessero · . . . . ' ' « ma1 riescire, r1tarderebbero il progresso, mutil an- . << do la vita: la proprietà riapparirebbe inevitabil-

.. 15 << m ente poco tempo clopo, e probabilmente sotto << . la forma che aveva al tempo della sua abolizione.>> Molto m~gliore ·adunque e eli più facile applicazione è il sistema proposto dal nostro Gran Maestro, il quale prima ancora di tutti i Socialisti comprese e predicò che una trasformazione del diritto . di proprietà s'impone alla Società moderna: e che questa trasformazione deve far si in modo: << l o Che i molti possano acqui star e la proprietà. _ << 2° Che bisogna richiamar qt1esta al principio << che la· rende legittima, facendo sì che il lavoro « solo possa produrla. << 3° Che chi lavora e produce ha diritto sui << frutti del proprio -lavoro. >> Sicchè, o amici, non è vero quello che dicono i Socialisti, che cioè la dottri11a di J\1:azzini è sor- . passata dagli -studi contemporanei e non risponde più ai bisogni dei nostri tempi. Vi cito ciò ~ che ne - pensa in proposito il Mormina P enha: << Com~ può dirsi ciò quando del mazziniani- .« smo non si è realizzata nepp·ure una linea del suo << prog_ramma politico sociale? Concludo collo stesso Mormina che il « Maz- << ziniani smo presiederà ad una nuova civiltà, alla « terza civiltà, umana. Tutte l e questioni che agitano « il mondo moderno troveranno la loro soluzione « equa, pratica e prog·ressiva nei principi di Giu- << seppe _Mazzini, me11tre il Socialismo resterà come << un periodo transitorio, un periodo di crisi mentale << nella storia della civiltà, perchè il Socialismo è

. . ' 16 << reazione contro l'individ~ualismo econon1ico e poliJ << tico, non è soluzione. >> E confortiamoci, o amici, 1')erchè anche 11no ~ dei 1nigliori Socialisti marxisti- tedescl1i nel suo Gior11ale la N ·uova Gazzetta, Edt1ardo Ber11steii1, dice: << Alla lunga noi <Jo b biamo liberarei dal l' << pensiero che noi andian1o incontro ad uno stato << Sociale completan1ente collettivista. Noi q_obbiamo « assuefarci al pensiero di un collettivismo parziale.» LUIGI SERVANZI l • • l • ..

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==