Romolo Murri - La Chiesa e il collettivismo (contraddittorio Murri-Bertelli)

Parla il Prof. Murri Lavoratori di Sesto! A malincuore, io debbo confessarlo fin da prrnc1p10, a malincuore io bo accettato l'invito che mi facevano gli amici di Sesto al presente contradittorio; a malincuore, non perchè io non abbia fiducia nell'utilità di queste discussioni serene e pratiche, quando esse siano fatte nei modi convenienti, ma per ragioni personali; perchè, cioè, la necessità del lavoro presente, la stanchezza del lavoro passato, e anche la debolezza della voce non mi permettono di espormi troppo facilmente a vasti uditorii. Ad ogni modo io ho accettato e principalmente sono stato indotto ad accettare dalla certezza di trovar qui non soltanto un contradittore cortese, ma anche un uditorio cortese, il quale, per la lunga-abitudine alle discussioni politiche, per l'amore sereno che mette nell'avanzamento della classe operaia, potesse raccogliere tutta la sua attenzione sulla forza dei ragionamenti che potessero ad esso presentarsi; e mettere da parte per un momentO' gl' interessi, le gare e le animosità ' del partito. Il primo dei due argomenti dei quali debbo trattare porh che « il 'Collettivismo è un' idopia, » ma io non posso entrare a discutere di questo senza aver fatto qualche dichiarazione preliminare. . Alcuni di voi, o Signori, pensando che l'argomento è principalmente economico, si meraviglierà forse come un sacerdote, non soltanto venga a parlare di esso, ma come egli e tanti suoi fratelli mettano un interesse così vivo nelle gare che si discutono oggi per la questione sociale. Ma la Chiesa,o Si- ' Biblioteca Gino Bianco

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