Romolo Murri - La Chiesa e il collettivismo (contraddittorio Murri-Bertelli)

- 36 - forzadella iniziativa, la forzadell'individuo, la forza della parte che l'uomo mette, non già col lavoro, ma colla intelligenzae la volontà, nella produzione.Questa forza che vuole elevare l'individuo, che vuole perfezionarloè perfettamente in opposizione alla forza, che vorrebbecollettivizzarenon già qualche cosa, ma l'uomo medesimo; perchè noi dovremmo cessare di essere quello che siamo, dovremmocessare di essere persone per essere fatti parte di un immenso meccanismo. Noi dobbiamocercareuna soluzionemedia, nè individualisti col liberalismo presente, nè collettivisti col socialismo; noi dobbiamocercare una società, in cui i due cardini fondamentali della società umana si integrino, una società che sappia conciliare collo sviluppo più grande possibile della libertà e della indipendenzadell'attività umana. E qui pensate, o Signori, come il mio egregiocontrndittore parlava di geni e di scoperte degli uomini di genio, dicendo che la società ventura potrebbe bene ,premiarli. Egli diceva ani;he che le scoperte degli uomini di genio sono dovute alla società. So bene che esse sono dovute allo sviluppo (della società, ma intanto è ancora vero q~esto, che una grande scoperta è utile a tutta la società. E stata inventata la luce elettrica, ma non ne godiamo forse noi tutti 1 Sicchè c'è un vantaggio in opposizioneal danno che diceva l'egregio contradittore. A. tutta la società appartengonole invenzionidel genio, e a tutta Ja società appartengonoi vantaggi e le utilità prodotte dal genio stesso. A.d ogni modo non è di questoche io intendevo parlare; giacchè io partivo da un punto di vista 1 utto economico.Io diceva che nella produzionenon è soltanto il lavoro materiale, che conta, ma c'è l' attività superiore, c'è la forza dell'invenzionee dell'ingegno, c'è il cercare di istituire una produzione, il cercare degli sbocchi, c' è tutta quanta l'attività, che l'uomo sapiente-mette nella produzioni'. Ora, io dico, voi dovrete compensare il lavoromanuale e compensarlo meglio, in base ad un criterio di giustizia, affinchè ognuno che lavora abbia il premio del lavoro, poichè gli è necessario per vivere convenientemente; ma dovrete anche compensarequest'altra forza, in qualche modo, per il suo rn,- lore intrinseco, superiore, senza la quale la produzionenon avviene, dovrete cioè compensarela direzione tecnica, l' invenzione, la ispezionedél mercato, e via dicendo. E allora, o Si· Biblioteca Gino Bianco

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